Alle urne
Elezioni in Polonia, sovranisti contro europeisti: la sfida epocale tra Morawiecki e Tusk
Il governo di destra ha trasformato il Paese in uno Stato sempre più autoritario e meno liberale. Campagna elettorale da "record di livore" per l'"Economist". Stando ai sondaggi è in netto vantaggio "Diritto e Giustizia"
Esteri - di Redazione Web
A partire dalle 7:00 di oggi urne aperte in Polonia, 29 milioni di elettori sono convocati a eleggere per i prossimi quattro anni 460 deputati del Sejm, la camera bassa del Parlamento, e 100 senatori. La scelta è soprattutto tra Europa o sovranismo, tra il partito sovranista “Diritto e Giustizia” (Pis) di Jaroslaw Kaczynski e del premier Mateusz Morawiecki e l’alleanza europeista “Coalizione Civica” (Ko) di Donald Tusk. Dovrebbero risultare decisive un partito e due alleanze minori. Soglie di sbarramento per partiti e alleanze al 5% e all’8%, i voti di chi non raggiunge questi tetti vanno al vincitore. Le urne chiuderanno alle 21:00.
La campagna elettorale è stata lunga e combattuta, per l’Economist ha raggiunto “record di livore”. Accuse durissime tra i principali pretendenti, Jaroslaw Kaczynski e Donald Tusk. Diritto e Giustizia è partito anti-europeista, protagonista anche di una retorica fortemente anti-tedesca. Il primo ministro Mateusz Morawiecki – Diritto e Giustizia, principale alleato di Fratelli d’Italia in Europa – ha esteso un divieto di importazione di cereali ucraini che è stato molto criticato da Kiev ma apprezzato dagli agricoltori polacchi. Il governo in carica con le sue riforme, in particolare quella sulla magistratura, ha indebolito gradualmente lo stato di diritto. A inizio ottobre a Varsavia una manifestazione contro l’esecutivo ha riunito circa un milione di persone.
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Stando ai sondaggi, primo partito dovrebbe risultare il partito conservatore e populista di Kaczynski, al 33-36%, anche se in forte calo rispetto al 43% del 2019. Seconda, in un range tra il 26 e il 28%, l’alleanza elettorale centrista ed europeista “Ko” dell’ex Presidente del Consiglio Europeo Tusk. Alte le possibilità che risulti decisivo il risultato di “Confedereazione Libertà e Indipendenza”, il partito di estrema destra, razzista, omofobo e intenzionato a tagliare gli aiuti militari all’Ucraina che peraltro nega di volersi alleare col Pis. Anche Kaczynski ha escluso alleanze, qualora dovesse accadere Varsavia diventerebbe presumibilmente un Paese ancora più autoritario. Tusk invece potrebbe trovare accordi con le due alleanze minori di “Terza Via”, centro-destra dai connotati agricoli, e “La Sinistra”, socialdemocratica, filo-Ue e progressista.
La campagna elettorale è stata caratterizzata anche da due grossi scandali: il primo, rivelato da Gazeta Wyborcza, principale quotidiano indipendente del Paese, riguarda la presunta vendita di passaporti da parte di funzionari di consolati polacchi a decine di migranti che volevano trasferirsi in Europa o negli Stati Uniti; il secondo, le dimissioni di due importanti generali dell’esercito a inizio ottobre per polemiche e contrapposizioni con il governo.
Contestualmente alle elezioni politiche oggi si voterà anche per un referendum con quattro quesiti molto identitari. ““Sei d’accordo con la vendita di aziende pubbliche agli stranieri, in modo che i polacchi perdano il controllo strategico sulla propria economia?”, oppure: “Sei d’accordo con l’accoglienza di migliaia di immigrati irregolari dal Medio Oriente e dall’Africa, come previsto dal meccanismo di ricollocamento forzato imposto dalla burocrazia europea?”. I primi risultati si avranno in serata ma quelli definitivi arriveranno nella giornata di lunedì.