Il caso

Tupac Shakur, svolta nell’omicidio irrisolto del rapper: arrestato un uomo dopo quasi 30 anni

Davis era considerato l'ultimo testimone della sparatoria di Las Vegas. Il rapper fu ferito a morte in un agguato a un semaforo il 7 settembre 1996, morì giorni dopo in ospedale. È ancora considerato il più grande rapper di tutti i tempi

News - di Redazione Web

30 Settembre 2023 alle 10:39

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Tupac Shakur, svolta nell’omicidio irrisolto del rapper: arrestato un uomo dopo quasi 30 anni

A quasi trent’anni dall’omicidio, clamoroso e irrisolto, del rapper di fama mondiale Tupac Shakur la svolta: un uomo è stato arrestato, accusato del delitto che si consumò nel settembre 1996. Si chiama Duane Keith Davis e si è definito un “gangster”. Il caso è irrisolto dalla notte del 7 settembre del 1996, quando l’artista venne ferito in un agguato a colpi di pistola. Morì in ospedale sei giorni dopo. Tupac aveva 25 anni, era considerato uno degli artisti più famosi al mondo, i suoi dischi vendevano decine di milioni di dischi. Visse una vita spericolata e violenta tra successo e lotte tra gang. È ancora oggi considerato da tanti come il più grande rapper della storia.

Figlio di una militante dell’organizzazione rivoluzionaria afroamericana delle Pantere Nere, cresciuto con un patrigno invischiato in problemi di droga e malavita, era nato a New York e aveva vissuto fin da piccolo in quartieri marginali e degradati. Aveva però da subito mostrato un talento puro: leggeva Shakespeare, Edgar Allan Poe, scriveva testi anche anomali per quello che dai primi anni ’90 venne definito Gangsta Rap. La rivalità con l’altro numero 1 del rap di quegli anni, Notorious B.I.G., era sfociata in una violenta contrapposizione tra gang del rap della East e della West Coast che lasciò dietro di sé una scia di feriti, morti e processi.

Il caso è irrisolto da quasi trent’anni. Lo scorso luglio una prima svolta: la polizia di Las Vegas dava notizia di una perquisizione in casa di un uomo. Quella casa era di Davis, considerato l’ultimo testimone in vita dell’omicidio, come lui stesso si era definito in un libro pubblicato nel 2019. La sera del 7 settembre Tupac era andato a vedere l’incontro di pugilato tra Mike Tyson e Bruce Seldon a Las Vegas. Dopo l’incontro, nella hall dell’hotel MGM, Tupac fu coinvolto in una rissa con membri di una banda rivale. Più tardi salì in macchina con Marion “Suge” Knight, una specie di produttore e criminale, già arrestato diverse volte e coinvolto in processi per omicidio.

Erano a bordo di una BMW per andare in un locale di proprietà di Knight quando a un semaforo furono affiancati da una Cadillac: alcuni uomini tirarono fuori delle pistole e aprirono il fuoco. Il rapper fu colpito da quattro proiettili al bacino, alla mano e al petto mentre provava a ripararsi sui sedili posteriori. Morì dopo sei giorni, il 13 settembre, per un’emorragia allo University Medical Center of Southern Nevada. Il delitto fu un caso enorme, suscitò molto clamore ma le indagini non risolsero mai il caso. Alcuni mesi dopo anche Notorious B.I.G. venne ucciso in un agguato a Los Angeles. Fu accusata la gang di Knight.

La perquisizione dello scorso luglio aveva portato al sequestro di cellulari, un computer da tavolo e quattro computer portatili oltre a una serie di tablet e una copia del libro di memorie. Davis avrebbe ammesso di aver partecipato alla sparatoria del settembre 1996 a Las Vegas. La Procura lo ha accusato di omicidio con l’aggravante dell’associazione a delinquere. Secondo il vice procuratore distrettuale di Las Vegas, Marc Di Giacomo, Davis è stato il “comandante sul posto”, cioè l’uomo che “ordinò di uccidere” il rapper. Gli investigatori hanno inoltre affermato che la famiglia dell’arrestato era a conoscenza dell’indagine della polizia e che ha “accolto con soddisfazione” la notizia della svolta. Non è escluso che la soffiata decisiva possa essere arrivata dall’entourage dello stesso Davis.

30 Settembre 2023

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