Corruzione e 'Sex gate'

Chi è Pietro Tidei il sindaco di Santa Marinella protagonista di un video hot: vittima delle intercettazioni non pertinenti al caso

Da un'inchiesta per corruzione ad una per revenge porn. Il primo cittadino che aveva denunciato dei presunti affari illeciti tra tre consiglieri comunali e un imprenditore, si è trovato coinvolto in uno scandalo a 'luci rosse'. Perché quelle intercettazioni non sono state stralciate e sono finite negli atti poi utilizzati dagli avvocati della controparte? Di chi è la responsabilità di quest'ennesimo uso sciagurato della giustizia?

Giustizia - di Andrea Aversa

28 Settembre 2023 alle 17:04 - Ultimo agg. 28 Settembre 2023 alle 17:10

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Chi è Pietro Tidei sindaco di Santa Marinella protagonista di un video hot

Di sicuro Pietro Tidei avrebbe potuto consumare i suoi rapporti sessuali in altri luoghi. Farlo negli uffici comunali di cui è sindaco, non si è rivelata una scelta saggia (anche se in un’intervista a Il Corriere della Sera lui ha parlato di sole effusioni). Tuttavia il caso di Santa Marinella (in provincia di Roma), ha posto di nuovo la questione: l’uso delle intercettazioni. Soprattutto di quelle non pertinenti alle indagini. Facciamo un salto indietro nel tempo. Tidei, non indagato ed eletto con il Partito Democratico, aveva denunciato tre consiglieri comunali dell’opposizione e un imprenditore per presunti affari illeciti. Questo aveva fatto scattare un’inchiesta da parte della procura di Civitavecchia per il reato di corruzione.

Chi è Pietro Tidei il sindaco di Santa Marinella protagonista di un video hot

I magistrati avevano autorizzato la polizia giudiziaria di installare microcamere e microspie nel municipio, con lo scopo di ottenere prove certe ai fini dell’indagine. Solo che i dispositivi avevano registrato anche altro: i rapporti intimi che il primo cittadino, 77 anni, sposato e con quattro figli, avrebbe avuto con due donne diverse. Questi elementi erano stati dichiarati non pertinenti al caso e sarebbero dovuti essere stralciati. E invece erano presenti nel fascicolo dell’inchiesta e legittimamente la difesa della controparte ne è entrata in possesso.

Dalla corruzione al revenge porn

Così, l’indagato Roberto Angeletti, è stato messo sotto indagine anche per il reato di revenge porn (ma il Consigliere comunale ha smentito, a Il Corriere della Sera, sia di essere indagato che di aver diffuso il materiale). Perché quel video è stato reso pubblico diventando oggetto delle principali notizie di cronaca e politica nazionale degli ultimi giorni. E così la vita privata di Tidei è stata spiattellata ai quattro venti. La gogna mediatica si è scatenata tirando in ballo le due donne protagoniste di quelle registrazioni a ‘luci rosse‘ e la famiglia del primo cittadino. Uno sputtanamento totale che ha messo da parte la vicenda dalla quale si era partiti (la presunta corruzione) e lasciato spazio al gossip.

Intercettazioni: dallo stralcio alla gogna

Per quanto la notizia di un sindaco che si diverta nei suoi uffici, sia un ghiotto bottino per i giornalisti, è necessario chiarire di chi siano state le responsabilità dell’accaduto. Come è possibile che quegli elementi da eliminare siano addirittura diventati pubblici? Se il ‘colpevole’ è stato il pm che nonostante la disposizione di stralcio le ha comunque inserite nel fascicolo, giustamente consegnato ai legali difensori dei presunti corrotti, allora le autorità competenti si muovano per chiarire i fatti e accertarne le responsabilità. Lo stesso discorso vale per gli operatori della polizia giudiziaria. Del resto la procura è infatti intervenuta disponendo il sequestro di video e registrazioni non pertinenti. Ma ormai era troppo tardi, la frittata era stata già fatta. Ora, per favore, risparmiateci lo scaricabarile. Perché questo uso della giustizia che colpisce il privato delle persone è davvero vergognoso.

28 Settembre 2023

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