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Ucciso in strada a Civitanova, condannato a 24 anni Ferlazzo: colpì l’ambulante Alika con stampelle e a mani nude

Cronaca - di Redazione

27 Settembre 2023 alle 15:58

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Ucciso in strada a Civitanova, condannato a 24 anni Ferlazzo: colpì l’ambulante Alika con stampelle e a mani nude

Una condanna a 24 anni di reclusione per l’omicidio volontario aggravato dell’ambulante nigeriano Alika Ogorchukwu, avvenuto a Civitanova Marche il 29 luglio 2022. È questa la sentenza pronunciata dai giudici della Corte d’Assise di Macerata che hanno condannato il 33enne salernitano Filippo Ferlazzo: era lui l’uomo immortalato dai video girati da alcuni passanti che nel centro di Civitanova colpì Alika con la la stampella che il nigeriano usava per camminare, per poi scaraventarlo a terra e salire a cavalcioni sopra di lui, schiacciandogli il collo e la testa.

La “colpa” di Alika era stata quella di toccare con un braccio la fidanzata di Ferlazzo, che reagì al gesto con una violenza inaudita. Per il 33enne campano il pm Claudio Rastrelli aveva chiesto l’ergastolo. “Ha usato un’aggressione brutale che si usa per uccidere un animale“, questo uno dei passaggi più forti pronunciati dal pubblico ministero nel ricostruire la condotta dell’imputato nei confronti di Alika durante la requisitoria. Il pm aveva anche più volte evidenziato la capacità di intendere e di volere di Ferlazzo, così da non poter concedere le attenuanti generiche per il suo “disturbo borderline della personalità“.

Al contrario la difesa dell’uomo, rappresentato dall’avvocato Roberta Bizzarri, aveva chiesto di derubricare il reato da omicidio volontario a preterintenzionale. Nella sua arringa Bizzarri aveva chiesto una “pena alternativa al regime carcerario perché Ferlazzo sta male“, trovando però l’opposizione del pubblico ministero e dell’avvocato di parte civile. Nel corso del processo la difesa ha più volte evidenziato che Ferlazzo soffre di un “disturbo della personalità significativo”, col 33enne che “non era in grado di comprendere che la sua azione era sproporzionata rispetto all’accaduto”.

Ferlazzo è stato invece assolto per il reato di rapina, dopo l’aggressione mortale si era ritrovato in tasca il telefono cellulare del nigeriano ucciso.

Giustizia è stata fatta, 24 anni di carcere vanno bene“, ha invece commentato con i giornalisti subito dopo la sentenza Charity Oriakhi, la moglie di Alika. Accompagnata dall’avvocato Francesco Mantella e da alcuni membri della sua famiglia, pur scossa la donna ha ripetuto più volte di “accettare” la condanna decisa dai giudici della Corte d’Assise. Ha seguito l’intera udienza stando seduta nelle file dietro i legali, al momento della lettura della sentenza non ha avuto alcuna reazione apparente, a far trasparire il suo stato d’animo soltanto gli occhi lucidi.

I giudici della corte di assise di Macerata, presidente Roberto Evangelisti, a latere Federico Simonelli, hanno inoltre concesso una provvisionale di 350mila euro a favore della moglie e del figlio di Alika, oltre a 40mila euro ciascuno agli altri membri della famiglia ammessi come parte civile.

di: Redazione - 27 Settembre 2023

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