Indicato da Schillaci
Rivoluzione all’Istituto superiore di sanità, via Brusaferro: alla guida arriva Bellantone, cugino del sottosegretario Fazzolari
Politica - di Redazione
Cambio alla guida dell’Istituto superiore di sanità, dove lascia l’incarico di presidente quel Silvio Brusaferro diventato un “volto noto” agli italiani durante il tremendo periodo della pandemia di Covid-19: era stato infatti tra i consiglieri più ascoltati dei governi Conte e Draghi, in prima linea nella battaglia contro il Coronavirus.
Al posto di Brusaferro, alla guida dell’ISS dal gennaio 2019, il ministro della Salute Orazio Schillaci ha nominato commissario straordinario Rocco Bellantone, scelto in una rosa di 12 candidati, tra cui c’era anche l’attuale direttore dello stesso ISS, Anna Teresa Palamara. La nomina diverrà ufficiale, previo il via libera delle commissioni parlamentari competenti, con un decreto della presidenza del Consiglio.
Bellantone, che guiderà l’Istituto per un periodo di sei mesi e comunque fino alla nomina del nuovo presidente, ha un lungo curriculum: calabrese di 70 anni e chirurgo endocrino, già preside della Facoltà di Medicina e chirurgia della Cattolica del Sacro Cuore per tre mandati (dal 2010 al 2022), nel 2014 era stato nominato presidente della prima Sezione del Css, il massimo organo consultivo tecnico-scientifico del ministero della Salute, è autore di circa 600 lavori scientifici e ha un H-Index di 49, con 7.167 citazioni.
Bellantone però ha anche una parentela di peso: è cugino di primo grado del sottosegretario Giovanbattista Fazzolari, fedelissimo di Giorgia Meloni ed esponente di spicco del “cerchio magico” della premier in Fratelli d’Italia. Il nuovo commissario straordinario dell’Istituto superiore di sanità ambiva in realtà a diventare ministro della Salute ai tempi del toto-nomine: ai tempi della formazione dell’esecutivo Meloni i tentativi di Fazzolari di “piazzare” il cugino, racconta Repubblica, andarono a vuoto. A prevalere fu il “cognato d’Italia” Francesco Lollobrigida, poi indicato come ministro dell’Agricoltura, che sosteneva Orazio Schillaci, già rettore di Tor Vergata.
Il suo predecessore Brusaferro ha saputo della sua mancata riconferma (era tra i candidati) soltanto questa mattina, poche ore prima di incontrare il ministro della Salute Orazio Schillaci che gli ha comunicato la decisione sul successore Rocco Bellantone.
“Sono stati anni ‘storici e straordinari’ dove Iss è stato chiamato ad un incessante e totalizzante impegno che ha richiesto il contributo di tutte le Sue componenti. E’ proprio grazie a questo impegno che la consapevolezza nel nostro Paese di quanto sia rilevante ed essenziale la presenza di Iss per promuovere e tutelare la salute è oggi ancor più largamente diffusa”, con queste parole Brusaferro ha voluto salutare in una lettera l’Istituto.
Da domani Brusaferro, come lui stesso ha spiegato, rientra nel suo ruolo di professore ordinario di Igiene Generale ed Applicata presso la Università di Udine “ed in questa veste continuerò ad occuparmi ed impegnarmi per la Sanità Pubblica e sono certo che, con molti di voi, non mancheranno le occasioni di collaborazione e sinergia“.
La reazione di Fazzolari
Dopo le prime polemiche politiche sul “familismo” dell’esecutivo, Fazzolari è quindi intervenuto sottolineando che col neo commissario-presidente dell’ISS Rocco Bellantone è “parente di quinto grado da parte di madre. Questa è la parentela che c’è tra noi. Certo, lo conosco bene e lo stimo, come in molti in ambito accademico, scientifico e politico“. Bellantone, sostiene Fazzolari, ha un “curriculum riconosciuto” in ambito scientifico e, tra le altre cose, già era stato nominato dall’allora ministro della Salute Beatrice Lorenzin come componente del Consiglio superiore di sanità.