Al Corriere

Parla il generale Vannacci: “Felice dell’interessamento di Salvini, tanti italiani la pensano come me”

Il generale al centro del dibattito per il suo libro: "Non sono né un gretto, né un ignorante, né un mostro, né un orco, le mie idee intercettano quelle di una grande moltitudine di persone"

News - di Redazione Web

22 Agosto 2023 alle 16:47

Condividi l'articolo

Chi è Roberto Vannacci

Nessuna dichiarazione sulla telefonata, descritta come piacevole, che ha avuto ieri con il ministro delle Infrastrutture, vice primo ministro e segretario della Lega Matteo Salvini. Lo stesso che ha detto che leggerà il suo libro e che nel caso editoriale dell’anno in Italia ha tirato in ballo Giordano Bruno e il Grande Fratello. “Mi ha fatto piacere sicuramente. Come fa piacere ogni volta che qualcuno mostra interesse per un servitore dello Stato e per come può sentirsi”, ha detto il generale Roberto Vannacci in un’intervista a Il Corriere della Sera.

Il generale è stato avvicendato dalla sua carica, non destituito. “Non sono un mostro, non sono un orco”. Il suo libro Il mondo al contrario ha generato un vero e proprio caso, è primo per vendite su Amazon. Il ministro della Difesa Guido Crosetto è finito al centro delle polemiche, anche della destra, per aver assecondato l’esame comportamentale. L’esercito e lo Stato Maggiore hanno preso le distanze dai contenuti del libro. Lui non fa un passo indietro: “Per questo rivendico il diritto di dire cosa penso, anche di criticare, purché rimanga nel perimetro delle cose non perseguibili per legge. E per lo stesso motivo credo che la legge Zan sull’omotransfobia avrebbe aperto una strada al limite dei delitti d’opinione”.

Eppure, per fare qualche esempio. “Cari omosessuali, normali non lo siete, fatevene una ragione!”, si legge nelle pagine. Oppure: “Le coppie arcobaleno non sono normali. La normalità è l’eterosessualità. Se a voi tutto sembra normale, invece, è colpa delle trame della lobby gay internazionale”. E in un passaggio il rammarico per non poter pronunciare “termini che fino a pochi anni fa erano nei nostri dizionari: pederasta, invertito, frocio, ricchione, buliccio, femminiello, bardassa, caghineri, cupio, buggerone, checca, omofilo, uranista, culattone che sono ormai termini da tribunale”.

E ancora se la prende con il “lavaggio del cervello di chi vorrebbe favorire l’eliminazione di ogni differenza compresa quella tra etnie, per non chiamarle razze”. E la pallavolista Paola Egonu è “italiana di cittadinanza, ma è evidente che i suoi tratti somatici non rappresentano l’italianità”. E poi le femministe “moderne fattucchiere sostengono che solo il lavoro ed il guadagno possono liberare le fanciulle dal padre padrone e dal marito che le schiavizza condannandole ad una sottomessa, antiquata, involuta ed esecrabile vita domestica”. E ancora “la subdola propaganda anti-maternità intesa come schiavitù della donna ha sicuramente contribuito alla crisi della natalità pur non conseguendo quei tanto pubblicizzati obiettivi di emancipazione femminile”. Altri passaggi sono dedicati alla legittima difesa e al “diritto all’odio e al disprezzo”.

Certo il generale non si aspettava questo clamore, esploso in particolare dopo alcuni articoli del quotidiano Repubblica. “È una cosa inaspettata, ma conferma che, come ho sempre pensato, che non sono né un gretto, né un ignorante, né un mostro, né un orco, perché, guarda caso, le mie idee intercettano quelle di una grande moltitudine di persone. Non mi ergo a paladino della maggioranza degli italiani, ma le argomentazioni che porto evidentemente trovano una certa rispondenza in quella maggioranza”.

22 Agosto 2023

Condividi l'articolo