Le indagini
Incidente ad Amalfi in barca, skipper del gozzo accusato di omicidio colposo e naufragio: “Una manovra kamikaze”
Cronaca - di Redazione
Risponde di omicidio colposo e naufragio lo skipper 30enne di Massa Lubrense al timone del gozzo di circa nove metri che giovedì 3 agosto è stato protagonista di un drammatico incidente in mare, impattando contro il veliero “Tortuga” nelle acque di Amalfi.
Incidente costato la vita alla turista americana Adrienne Vaughan, 45enne presidente della divisione Usa della casa editrice Bloomsbury, che tra le altre cose edita la saga di Harry Potter,.
Con lei sull’imbarcazione al largo del fiordo di Furore c’erano il marito Mike White e i figli Leanna, di 12 anni, e Mason, di 8 anni. I due bambini “sono in albergo”, presso Villa Giulia, la struttura turistica di Sant’Agata dei due Golfi dove la famiglia si trovava in vacanza. Il procuratore capo di Salerno, Giuseppe Borrelli, ha spiegato in una conferenza stampa che “era stata offerta anche ospitalità in una casa famiglia ma sono state concordate con il padre le modalità di custodia dei due bambini”, affidati al nonno appena giunto in Italia. Padre che al momento è ancora ricoverato in ospedale a Salerno per le ferite riportate.
In ospedale si trova anche lo skipper del gozzo, dipendente di una società di noleggio barche di Nerano, per le ferite riportate. Gli esami tossicologici effettuati subito dopo l’incidente hanno evidenziato la presenza di alcol e cocaina nel sangue ma le quantità non eccessive rilevate hanno richiesto la ripetizione dei test per comprendere quanto tempo prima dell’incidente avesse assunto le sostanze. Il procuratore Borrelli ha sottolineato infatti che i risultati “sono posti al vaglio di un consulente della Procura poiché i dati sono non necessariamente significativi occorrendo verificare l’incidenza dei risultati sulla capacità del soggetto”.
L’inchiesta condotta dalla procura ha portato all’audizione delle persone coinvolte o presenti al momento dell’incidente: sul “Tortuga”, un veliero di 45 metri utilizzato per eventi esclusivi, c’erano una settantina di turisti stranieri che stavano festeggiando un matrimonio. Tra le persone sentite dagli inquirenti anche il marito della vittima, “ovviamente la testimonianza andrà ripetuta perché raccolta in un momento particolare”, ha spiegato il procuratore Borrelli. Secondo quanto riporta Il Messaggero, il marito della vittima, Mike White, ha raccontato ai soccorritori che lo skipper “stava sempre al telefono”.
“Sono in corso delle verifiche tese ad accertare la possibilità di ricostruire rotta e velocità delle due imbarcazioni anche attraverso l’eventuale presenza e l’eventuale funzionamento di apparati tecnici presenti sulle due imbarcazioni“, ha riferito in conferenza stampa Borrelli, evidenziando che il “Tortuta” “aveva un apparato Ais che consente il tracciamento di rotta e velocità. Ora occorre verificare se questo apparato fosse presente anche sul gozzo e se, essendo presente un tipo di apparato del genere, questo consenta di ricostruire rotta e velocità. Sono circostanze tecniche sulle quali lavoreremo nei prossimi due o tre giorni“.
Scarica tutte le responsabilità sullo skipper del gozzo anche il comandante del “Tortuga”, Tony Gallo, che a Repubblica racconta che “quella del motoscafo è stata una manovra totalmente inspiegabile, quasi kamikaze. Provenivano dalla direzione opposta alla mia, quando hanno virato repentinamente a 90 gradi, buttandosi sotto la mia prua. Non so come sia stato possibile, lo dovrà accertare la magistratura. Posso solo ipotizzare che lo skipper avesse inserito il pilota automatico oppure fosse sceso sotto coperta”.
Di tutt’altro avviso invece l’avvocato Liberato Mazzola, legale difensore dello skipper indagato. “Rimaniamo estremamente cauti in ordine alla dinamica dell’incidente. Ho già rappresentato che ci sono diversi punti che, di certo, l’indagine in corso contribuirà a chiarire. È doveroso attendere rispettosamente l’esito dell’esame autoptico, delle perizie tecnico-cinematiche del sinistro. In questa logica si contestano e stigmatizzano le dichiarazioni riportate su alcuni quotidiani e attribuite al comandante del Tortuga, che oltre ad essere inopportune, vista l’indagine in corso, costituisconoun inaccettabile tentativo di indirizzare le indagini“, spiega all’Adnkronos l’avvocato.