I piccoli cicloni

Che cosa sono le Supercelle, il fenomeno temporalesco tipico degli Usa che si è abbattuto sul Nord Italia

Piccoli cicloni tipici della Tornado Alley, si sono diffuse anche nell'area del Mediterraneo a causa dei cambiamenti climatici

Ambiente - di Redazione Web

26 Luglio 2023 alle 18:26

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Che cosa sono le Supercelle, il fenomeno temporalesco tipico degli Usa che si è abbattuto sul Nord Italia

Sono piccoli cicloni, fenomeni tipici delle pianure degli Stati Uniti. Si sono diffusi dalla fine degli anni Novanta anche nell’area del Mediterraneo a causa dei cambiamenti climatici. Gli esperti hanno parlato proprio di supercelle a proposito dei violenti nubifragi che si sono abbattuti nei giorni scorsi nel Nord Italia, soprattutto in Lombardia e Friuli Venezia Giulia. Ben tre supercelle si sono create ieri a su Milano, Verona e Venezia.

Le supercelle temporalesche durano poco tempo. Quando si stanno formando il cielo si oscura in pochi minuti. Sono imprevedibili e intense, in grado di arrecare gravi danni a infrastrutture e coltivazioni. Al loro interno si creano una corrente ascensionale in rotazione dove convivono masse d’aria calda e fredda e nubi a muro. I venti che salgono in quota ruotano in senso orario. Rispetto ai normali temporali, il vento tende a intensificarsi. Al loro interno si forma una zona di bassa pressione definita mesociclone. L’aria che entra dal basso alimenta il temporale e il moto con tagli di vento.

Il fenomeno può spostarsi a velocità che arrivano anche a 150 chilometri orari su una superficie anche di 60 chilometri – un singolo temporale ha di solito la larghezza di un chilometro. Possono essere alti fino a dieci chilometri. Le raffiche di vento che scaricano sono definite in gergo downburst: correnti discendenti che escono dal sistema con moto orizzontale.

Le supercelle sono ricorrenti soprattutto nella Tornado Alley, l’area che si trova tra i fiumi Mississippi, Ohio e Missouri. Sono state decodificate dagli scienziati americani Horace R. Byers e Roscoe R. Brahams. Si differenziano in High Precipitations (HP) e Low Precipitations (LP) a seconda della quantità di precipitazioni che scaricano a terra. Possono formare dei tornado o intensi temporali capaci di scaricare a terra grandi volumi di pioggia e grandine anche di grandi dimensioni in un piccolo lasso di tempo – la media va dai 15 ai 30 minuti – prima di spostarsi.

Sono imprevedibili, avvertiti dal cielo che si oscura o da richiami di aria calda o da un rafforzarsi del vento. Nel caso delle violente precipitazioni che hanno colpito il Nord Italia: gli anticicloni Cerbero e Caronte hanno fatto accumulare così tanto calore e umidità nei bassi strati sulla Pianura Padana che al primo contatto con aria fredda le supercelle hanno scatenato copiosi nubifragi con grandine e trombe d’aria. Così come successo nei giorni scorsi le perturbazioni sono così potenti da far cadere o sradicare alberi, allagare strade e sottopassaggi, danneggiare edifici e infrastrutture, distruggere coltivazioni.

Come ha spiegato a Repubblica Marcello Miglietta, dirigente di ricerca dell’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima, nella pianura Padana il fenomeno si è scatenato con grande potenza per il sussistere di tre condizioni specifiche: il vento caldo secco che scende dagli Appennini si scontra con l’aria più fredda del Nord e quella più calda umida in arrivo dal mare Adriatico. Se negli ultimi anni si è verificato più spesso è per le ondate di calore e l’aumento delle temperature del mare che portano alla formazione di più energia.

26 Luglio 2023

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