Scioperi e governo

Ai poliziotti da Meloni solo promesse: ecco perché dobbiamo protestare contro il governo delle promesse

Vorremmo scioperare ma non possiamo. Ma la Silp Cgil ha organizzato per stamane una protesta: poche assunzioni, paghe da fame, scarse risorse

Politica - di Massimo Montebove

12 Luglio 2023 alle 16:47 - Ultimo agg. 7 Agosto 2023 alle 16:48

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Ai poliziotti da Meloni solo promesse: ecco perché dobbiamo protestare contro il governo delle promesse

I poliziotti hanno voglia di sciopero, ma non possono farlo. Sono delusi dalle promesse del governo Meloni che fino ad oggi non ha messo un euro per la sicurezza, nonostante i proclami, e stamani (12 luglio) scendono in piazza in tutta Italia, davanti alle prefetture, per manifestare il loro disagio con presidi e volantinaggi.

Ad organizzare la protesta è il Silp Cgil, il sindacato di polizia della Cgil. Sono arrabbiati i poliziotti – che si fanno portavoce di una categoria che comprende anche carabinieri, finanzieri e penitenziari – perché le assunzioni promesse e messe in campo dal governo sono quelle ordinarie, in linea coi precedenti esecutivi, che non coprono i pensionamenti. Oggi hanno un’età media di 50 anni e sono circa 10mila in meno nella sola Polizia di Stato. Nei prossimi 5 anni potrebbero scendere ancora, se non arriveranno assunzioni straordinarie. Già oggi sono costretti a doppi e tripli turni, soprattutto quando parliamo di reparti mobili che si occupano di ordine pubblico. Se il personale scende ancora, non potranno essere garantiti i servizi essenziali. Un problema che riguarda anche i carabinieri.

“Non possiamo scioperare ma avremmo voluto farlo – dice il segretario generale del Silp Cgil, Pietro Colapietro, ispettore di polizia – e voglio innanzitutto ringraziare i colleghi che oggi col caldo sono in 100 piazze d’Italia per sensibilizzare i cittadini e lanciare un grido d’allarme al governo. Sono in piazza liberi dal servizio senza aver compromesso la funzionalità di uffici e reparti che già sono in sofferenza di organico per garantire la sicurezza dei cittadini. Voglio sottolinearlo”. La questione degli organici e delle mancate assunzioni straordinarie si unisce a doppio filo alla mancanza di risorse per il comparto sicurezza sia nell’ultima legge di bilancio che nel Def.

Da 2 anni i poliziotti aspettano il rinnovo del contratto, gli stipendi sono fermi al palo dal 2021, gli straordinari sono pagati poco e in ritardo, mezzi e strutture non sono sempre all’altezza. La ciliegina sulla torta è il mancato contratto dei dirigenti di polizia che aspettano di sottoscriverlo dal 2017. “C’è poi il problema delle pensioni – continua Colapietro che riguarda chi andrà in quiescenza nei prossimi anni e si tratta di un numero importante di persone, visto che l’età media come abbiamo detto è molto alta. Non è mai stata avviata la cosiddetta previdenza complementare/dedicata, per cui i poliziotti che già oggi vivono al limite delle possibilità con uno stipendio non all’altezza avranno pensioni anche più povere”.

C’è poi una cosa che offende moltissimo le lavoratrici e i lavoratori della Polizia di Stato e di tutte le altre forze dell’ordine: in assenza del rinnovo contrattuale, il governo Meloni ha messo in campo una una tantum. Non certo gli 80 euro del governo Renzi, ma appena 24 euro lordi ad agente, 15 euro netti mensili in busta paga da luglio che spariranno poi a gennaio 2024 se non sarà rinnovato il provvedimento. “Una miseria, una vergogna – chiosa il segretario del Silp Cgilperché significa che per il governo non valiamo manco mezzo caffè al giorno”. Al fianco del Silp Cgil c’è la Cgil che, con la segretaria confederale Lara Ghiglione, ha espresso il pieno sostegno della confederazione alla protesta delle divise. Un anticipo di autunno caldo in questa estate che si preannuncia già torrida.

12 Luglio 2023

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