Tregua o trattativa?
Zelensky a Istanbul, l’evocativo incontro con Erdogan: sul tavolo l’accordo sul grano e “tante altre cose”
Esteri - di Redazione Web
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha confermato che visiterà la Turchia per incontrare il presidente Recep Tayyip Erdogan alla vigilia del vertice Nato. Lo riporta Rbc-Ukraine. “Dobbiamo riunire tutti i leader dell’Alleanza per esercitare pressioni politiche sulla Federazione Russa. Non solo sul campo di battaglia”, ha detto durante una conferenza stampa congiunta con il presidente della Repubblica Ceca, Petr Pavel. “Abbiamo diversi problemi: l’iniziativa del grano, il sostegno all’Ucraina nella Nato, lo scambio di prigionieri. Parleremo di tante cose”.
E’la prima volta dall’inizio della Guerra che il presidente ucraino entra in territorio turco. Un luogo e un incontro chiave considerato che Erdogan è appena stato rieletto presidente con una netta vittoria e che guida un paese aderente alla Nato ma che è anche un importante interlocutore per il Cremlino. Per questo motivo alcuni analisti sostengono che l’incontro potrebbe essere un passo avanti verso una tregua o un segnale di trattativa con Mosca. Non bisogna dimenticare che in passato Erdogan è stato già artefice dell’accordo sul grano quando sembrava compromesso l’invio di tutto il raccolto ucraino verso i paesi del Sud del mondo che ne hanno annualmente bisogno. E tuttavia la Turchia controlla gli stretti attraverso i quali passano le navi cariche di grano. Istanbul resta la sede degli unici tentativi di trattativa sul conflitto in Ucraina avviati da Erdogan con le delegazioni di Kiev e Mosca. Un luogo particolarmente evocativo alla vigilia dei 500 giorni di conflitto in Ucraina. Secondo Rbc-Ucraina, i due leader discuteranno degli ultimi sviluppi del conflitto e dell’accordo sui corridoi del grano attraverso il Mar Nero, che scade il 17 luglio.
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L’incontro avviene alla vigilia del 500esimo giorno dell’invasione russa dell’Ucraina e dell’avvicinarsi di un vertice cruciale della Nato. “Abbiamo bisogno di onestà nelle nostre relazioni” con l’Alleanza Atlantica, ha detto Zelensky alla stampa a Praga, insieme al presidente ceco Petr Pavel. E’ tempo di dimostrare “il coraggio e la forza di questa alleanza”, ha aggiunto. Durante questa prima visita in Turchia del capo di Stato ucraino dal febbraio 2022, Zelensky ed Erdogan discuteranno in particolare, secondo il quotidiano filogovernativo Sabah, dell’accordo sulle esportazioni di grano ucraino raggiunto nel luglio 2022 sotto l’egida delle Nazioni Unite e della Turchia, che la Russia non vede “alcun motivo” di prorogare quando scadra’ il 17 luglio. Mosca lamenta da diversi mesi gli ostacoli a un’altra intesa – bilaterale – firmata lo scorso luglio con l’Onu sulle esportazioni di fertilizzanti.
Il viaggio arriva anche quattro giorni prima dell’avvio del vertice annuale della Nato a Vilnius l’11 e 12 luglio, durante il quale i leader dell’Alleanza atlantica sperano di convincere Ankara a revocare il veto all’adesione della Svezia. Ieri Zelensky si e’ recato a Praga dopo una visita in Bulgaria per discutere l’adesione alla Nato e chiedere un’accelerazione della consegna di armi da parte di questo importante paese produttore di munizioni, nel bel mezzo di una controffensiva da Kiev. Il leader ha detto che voleva che l’Ucraina ricevesse un “segnale chiaro” che avrebbe aderito alla Nato. “L’Ucraina non ha ricevuto un invito in una forma o nell’altra”, ha detto Zelensky. “Penso che sia necessario dimostrare la forza e l’unità dell’Alleanza”, ha aggiunto. Nel frattempo, gli alleati sono ancora alla ricerca di una linea comune sulle garanzie di sicurezza che sono pronti a concedere a Kiev e sull’invito all’Ucraina ad aderire (eventualmente) alla Nato.
A proposito dell’Ucraina “noi vogliamo” la pace “e lavoriamo per la pace, ben venga anche la missione di Zelensky in Turchia, che è determinante per far proseguire l’accordo per far passare il grano verso l’Africa” e “per noi quell’accordo (sul grano ndr.) è fondamentale” anche perché con il rischio fame si rischia un “aumento dei flussi migratori verso nord e anche verso l’Italia”. Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, intervenendo a Morning News su Canale 5. “Altra questione su cui si può trovare un accordo fra ucraini e russi – ha poi aggiunto Tajani – è la centrale di Zaporizhzhia, noi abbiamo proposto di creare una zona franca”. “Lavoriamo per la pace ma non può essere la resa dell’Ucraina”, deve essere una “pace giusta” e “tutti gli sforzi che vanno in questa direzione li assecondiamo, quelli del Vaticano, della Turchia” e anche “se la Cina vuole dire una buona parola”.