Le indagini sul femminicidio

Omicidio di Michelle Causo, la 17enne forse ancora viva quando il killer si è sbarazzato del corpo: “Tremava, non è morta subito”

Cronaca - di Redazione

3 Luglio 2023 alle 11:07 - Ultimo agg. 3 Luglio 2023 alle 11:08

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Omicidio di Michelle Causo, la 17enne forse ancora viva quando il killer si è sbarazzato del corpo: “Tremava, non è morta subito”

Non è morta subito, tremava tutta. Aveva le convulsioni”. Così O.D.S ha descritto i momenti successivi all’aggressione mortale compiuta mercoledì scorso ai danni dell’amica Michelle Maria Causo, la 17enne di Primavalle (Roma) uccisa al termine di una lite con il giovane italiano con genitori cingalesi.

Parole riferite al pm Anna Di Stasio e al gip di Roma nell’interrogatorio tenuto sabato 1 luglio, secondo quanto riferisce Il Messaggero: al termine del ‘confronto’, durato circa 4 ore, è stato convalidato il fermo del giovane col trasferimento in carcere.

Il 17enne romano non ha chiamato i soccorsi dopo aver accoltellato l’amica: al momento non è chiaro se Michelle fosse ancora viva quando O.D.S. è uscito dall’appartamento della madre in via Dusmet per scaricare il corpo della ragazza, trasportato in un sacco nero all’interno di un carrello per la spesa, accanto ad un cassonetto per i rifiuti in via Borgia, a circa 450 metri da casa. Anche per questo il giovane sarebbe anche indagato per vilipendio di cadavere, per aver oltraggiato il corpo trattandolo come un rifiuto.

Perché non ha aiutato la vittima? Quando il gip ha rivolto a O.D.S. la domanda su perché non ha aiutato la vittima, il killer avrebbe risposto così: “Sapevo che mi avrebbero arrestato, ormai era tardi. Ho aspettato che morisse per poi disfarmi del corpo”.

Le motivazioni, già chiarite la notte dopo l’omicidio negli uffici della Squadra mobile, sono state poi confermate in sede di interrogatorio. “Avevo preso da lei della droga, dell’hashish nello specifico, e per questo era venuta da me: voleva che la pagassi 20-30 euro. Abbiamo litigato, è stata lei ad aggredirmi. A quel punto io ho poi ho preso il coltello e l’ho colpita”, queste, in sostanza, le parole utilizzate dal ragazzo di fronte agli inquirenti.

Punto sul quale vi sono molti dubbi, sia di amici e familiare che degli stessi investigatori. Altro aspetto da chiarire è anche l’arma del delitto. Non si esclude infatti che O.D.S. abbia ucciso l’amico non con un coltello da cucina ma con una lama media, forse un coltello a serramanico usato per tagliare blocchetti di hashish.

Anche per questo gli inquirenti puntano a fare luce sugli ambienti della droga per tentare di chiarire alcuni aspetti della morte di Michelle. Nelle prossime ore, riferisce l’Ansa, dovrebbero svolgersi un nuovo sopralluogo nell’abitazione del ragazzo e parallelamente si attendo gli esiti della perizia sui cellulari già rinvenuti in quell’appartamento per verificare i contatti avuti dalla vittima e dal suo stesso assassino nelle ore precedenti all’omicidio e, nel caso del giovane, anche dopo il delitto, prima che fosse fermato. Tante le domande ancora senza risposta: il 17enne ha contattato qualcuno per farsi aiutare dopo aver ucciso Michelle? Qualora fossero confermati, quegli scambi di droga erano frequenti? Chi riforniva i ragazzi e a quante altre persone veniva ceduto lo stupefacente?

Come detto familiari e amici di Misci, come veniva chiamata Michelle, non credono alle parole di O.D.S. sulla droga e ribadiscono la loro convinzione: l’omicidio della studentessa è nato a seguito di un tentativo di approccio respinto, anche se dall’esame del medico legale viene confermato che la ragazza non ha subito violenze.

Michelle era buona, aiutava tutti, i bambini disabili, gli extracomunitari. Dove c’era qualcuno in difficoltà, là trovavi Michelle. Probabilmente, anche chi l’ha uccisa l’avrà attirata a sé chiedendole aiuto, poi, l’ho già detto, deve aver provato ad abusare di lei e davanti al suo rifiuto l’ha aggredita. Gente così, con i coltelli al posto delle mani”, le parole pronunciate in una intervista al Corriere della Sera dal padre di Michelle, Gianluca Causo.

Anche una amica della 17enne, Asia, parla all’agenzia LaPresse e conferma la tesi della famiglia: “Non è vera la storia dei soldi – racconta – lei è sempre stata una persona generosa, può essere invece che abbia prestato dei soldi. Se qualcuno dei suoi amici le chiedeva in prestito 10 euro lei era sempre pronta e disponibile“, racconta. Per Asia c’è altro dietro l’uccisione di Michelle per mano del 17enne: “Io penso che lui le abbia fatto qualcosa. Per reagire vuol dire che lei si era arrabbiata. Era la persona più buona del mondo. Secondo me lui ha provato a farle delle avance e ha tentato un approccio, ma è stato rifiutato. Lui è un vigliacco, non dirà mai la verità“.

di: Redazione - 3 Luglio 2023

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