Il dietrofront di Celentano

Latina come la Regione Lazio, la sindaca di FdI nega il patrocinio al Pride e si rimangia la promessa a Tiziano Ferro: dietrofront come Rocca

Politica - di Carmine Di Niro

2 Luglio 2023 alle 12:25 - Ultimo agg. 2 Luglio 2023 alle 12:30

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Latina come la Regione Lazio, la sindaca di FdI nega il patrocinio al Pride e si rimangia la promessa a Tiziano Ferro: dietrofront come Rocca

A Latina va in scena una versione ‘minore’ di quanto già accaduto a livello regionale: nella città pontina la sindaca espressione di Fratelli d’Italia, così come il governatore Francesco Rocca, ha prima concesso e poi ritirato il patrocinio al Pride in programma il prossimo 8 luglio.

Un sostegno che la prima cittadina Matilde Celentano, eletta lo scorso maggio con percentuali ‘bulgare’ del 70 per cento contro il sindaco uscente di centrosinistra Damiano Coletta, aveva annunciato in pompa magna nei giorni scorsi con tanto di comunicato di risposta a Tiziano Ferro.

Il cantante, nato proprio a Latina e noto per le sue battaglie in favori del mondo Lgbt+, lo scorso 24 giugno durante il concerto allo stadio Olimpico aveva indossato sul palco una felpa con scritto Latina e dedicato una canzona alla città in cui è nato. La sindaca lo aveva quindi invitato in Comune e l’artista aveva risposto chiedendo il sostegno al Lazio Pride che si terrà nel pontino.

Caro Tiziano, raccolgo volentieri la sua richiesta e le anticipo che il Comune di Latina concederà il patrocinio al Lazio Pride. Sono una donna, una madre, so cos’è l’amore e nutro un profondo rispetto per i sentimenti, le inclinazioni e le aspettative di chiunque cerchi di affermare la propria personalità e le proprie scelte usando gli strumenti del dialogo, del rispetto reciproco e dell’attenzione verso il prossimo”, scriveva nella lettera Celentano.

Uscita che non è piaciuta al suo stesso partito, Fratelli d’Italia, e alle associazioni Pro Life che si erano fatte sentire anche col governatore Rocca, spingendolo a revocare a sua volta il sostegno al Pride di Roma.

Così la sindaca, che pure difficilmente non poteva essere a conoscenza della “piattaforma programmatica” alla base del Pride, ha fatto marcia indietro sottolineando di essere venuta a conoscenza “dell’esatto contenuto del manifesto politico a sostegno della stessa manifestazione” solo dopo aver concesso il patrocinio. Il problema è il solito, ovvero quelli che Celentano definisce contenuti che contrastano “con divieti normativi vigenti aventi addirittura natura penale ovvero rilevanti per i canoni di ordine pubblico” come “il riconoscimento alla nascita delle figlie e dei figli delle famiglie omogenitoriali e l’accesso alle tecniche di procreazione assistita anche per le coppie femminili”.

Al passo indietro della sindaca hanno risposto i portavoce del Lazio Pride, Anna Claudia Petrillo e Valerio Vitale. “Il Lazio Pride non viola le leggi manifestando, ma chiede un avanzamento in termini di diritti, tutele e riconoscimento: le nostre rivendicazioni, da sempre, sono volte a modificare e/o proporre leggi diverse da quelle esistenti”, scrivono i due portavoce “Patrocinare o no la manifestazione significa dire alle persone della comunità che questo Comune intende supportarle e che i diritti civili non hanno colore politico. Siamo comunque convinti che questa amministrazione abbia perso un’occasione importante per rappresentare tutte e tutti”, è il giudizio finale sulla scelta della Celentano.  

2 Luglio 2023

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