La ministra

Nomi da bambini ai cani, l’allarme di Roccella: “Trasferiscono il bisogno di avere figli agli animali”

"Quando porto il mio cane ai giardinetti, sento gli altri padroni chiamare i propri cani 'Eugenio', 'Riccardo' o addirittura 'Giovanni Maria'. È una confusione non casuale. C’è bisogno di una rivolta a difesa dell'umano"

Politica - di Redazione Web

30 Giugno 2023 alle 13:33 - Ultimo agg. 30 Giugno 2023 alle 14:00

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Nomi da bambini ai cani, l’allarme di Roccella: “Trasferiscono il bisogno di avere figli agli animali”

Che scandalo: nomi da persona, da bambino, essere umano, a cani e gatti e altri animali domestici. Per la ministra Eugenia Roccella è la spia qualcosa di molto più profondo di quello che potrebbe sembrare. “Sono animalista, amo cani e gatti. Però quando mi capita di portare il mio cane ai giardinetti, sento gli altri padroni chiamare i propri cani ‘Eugenio’, ‘Riccardo’ o addirittura ‘Giovanni Maria’. È una confusione non casuale, perché questo tentativo di appaiare i nomi umani a quelli dei cani è sintomo di un desiderio di affettività e famiglia che evidentemente c’è e che però viene trasferito sugli animali”.

La ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia è intervenuta sul palco di Fenix, la festa dell’organizzazione giovanile di Fratelli d’Italia Gioventù Nazionale, al laghetto dell’Eur di Roma. Ha ricordato anche Papa Francesco che lo scorso agosto, in occasione della giornata mondiale del cane, aveva parlato di “inverno demografico europeo: invece dei figli preferiscono avere cani, gatti, che è un po’ l’affetto programmato: io programmo l’affetto, mi danno l’affetto senza problemi. E se c’è dolore? Beh, c’è il medico veterinario che interviene, punto. E questa è una cosa brutta. Per favore, aiutate le famiglie ad avere dei figli. È un problema umano, e anche un problema patriottico”. Quelle parole del Pontefice avevano scatenato una polemica vivace.

Per Roccella “c’è bisogno di una rivolta a difesa dell’umano, perché le basi dell’umano sono a rischio” e “manca una cultura a difesa della vita e dell’umano. Ecco perché la prima cosa che ha fatto il governo è stato mettere al centro la famiglia e la natalità”. Natalità che “non si può pensare di appaltare a paesi terzi”. Il governo non è “contro l’immigrazione, ma contro quella incontrollata. Il punto è governare il fenomeno”. Un passaggio anche sul progetto di legge sulla gestazione per altri reato universale, “una battaglia importante perché svilire l’essere madre e padre, immettere la genitorialità sul mercato è un elemento che ferisce la dignità della donna e del bambino, ferisce la dignità stessa della genitorialità”.

Contro la natalità, per la ministra, c’è stato in definitiva il pensiero “dell’élite scientifica degli anni ’60, il cosiddetto club di Roma. C’è stata la volontà di renderla sbagliata e portare avanti una politica antinatalista”. Resta tutto da scoprire quali nomi più che altri, esotici o meno esotici, italiani o stranieri, siano effettivamente la spia di questa “confusione” che attraversa il mondo occidentale.

30 Giugno 2023

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