Terremoto ai vertici

Chi sono Surovikin, Dyumin e Junus Evkurov: i tre militari che in Ucraina vogliono replicare il metodo Aleppo

Surovikin, Dyumin e Junus Evkurov. Chi sono i tre militari che nella guerra in Ucraina vogliono replicare il modello di Mosca ad Aleppo. In ballo c’è il comando reale dell’esercito

Esteri - di Angela Nocioni

27 Giugno 2023 alle 16:30

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Chi sono Surovikin, Dyumin e Junus Evkurov: i tre militari che in Ucraina vogliono replicare il metodo Aleppo

Il terremoto ai vertici delle forze armate russe è la principale conseguenza – e anche forse la fondamentale causa – della marcia su Mosca dei mercenari della Wagner. Fermatisi sabato sera a un centinaio di chilometri dalla capitale per i risultati di un negoziato di cui i futuri posti di comando militari russi sono l’ossatura. Che si farà visibile poco a poco nelle prossime settimane. Perché Putin è, sì, oggi più debole di venerdì scorso, ma non al punto di piegarsi a mostrare subito i nuovi incarichi: sarebbe come mostrare il suo scalpo.

In ballo c’è il comando reale dei militari in Ucraina e dell’ordine pubblico a Mosca. I nomi sul piatto da ieri sono tre: Surovikin, attuale capo del comando russo in Ucraina. Aleksej Dyumin, governatore di Tula, ex assistente di Putin e socio dell’ex chef di Putin, Prigozhin, capo della Wagner e protagonista della strana (retro)marcia di sabato. E Junus Evkurov, attualmente governatore nel Caucaso, vice ministro della difesa. Loro tre sono stati anche i vincitori della linea dura militare russa in Siria, quelli decisi a soffocare la rivolta con qualsiasi arma inclusa quella dei gas. Un’ipotesi accreditata a Mosca è che prenderanno loro le redini della guerra in Ucraina e che la loro intenzione sia proprio replicare il modello adottato in Siria.

Surovikin, molto legato ai soldati di ventura di Prigozhin, ha fama di militare dai metodi disumani. Nel video diffuso venerdì notte dopo le accuse di Progozhin al ministro della difesa di aver lanciato missili sugli accampamenti della Wagner – video diffuso dalla Difesa apparentemente per dissuadere la Wagner a ribellarsi – Surovikin è stato l’unico a mostrare una mitragliatrice. La mostrava, però, con la canna rivolta all’indietro. Dettaglio che in Russia ha scatenato i suoi molti nemici nella teoria del complotto secondo la quale il dettaglio della canna rivolta all’indietro andrebbe tradotto con un via libera ai ribelli. Chissà.

Risulta in ogni caso che sabato, mentre i carri armati della Wagner stavano salendo senza incontrare ostacoli lungo l’autostrada che porta da sud all’ingresso meridionale di Mosca, Surovikin sia stato tra i più attivi nel frenare la reazione delle forze armate mentre vari mediatori stavano piegando la volontà di Putin obbligandolo a trattare. I tank della Wagner sono stati fermati una volta sola, e per poco tempo, soltanto a 500 km dalla capitale da mitragliate dal cielo sparate dall’aereonatica russa che ci ha rimesso 14 piloti. Poi, arrivati a un passo da Mosca, gli è stato dato l’ordine di fare marcia indietro.

Surovikin, che si fa vanto del bassissimo numero di perdite di ogni corpo sotto il suo comando nella sua lunga carriera, è stato messo l’anno scorso a capo delle operazioni militari in Ucraina da Putin, consapevole di far contenti così così sia Prigozhin che il leader ceceno Ramzan Kadyrov Siberiano, di Novosibirsk, classe 1966, scuola militare di Omsk, Surovikin è uno che ha studiato. Nel 1995 consegue una laurea presso l’Accademia Militare di Frunze e nel 2002 una ulteriore laurea presso l’Accademia Militare dello Stato Maggiore dell’Esercito. Viene assegnato a un’unità spetsnaz, le forze speciali russe, reparto in cui presterà servizio durante la guerra sovietico-afghana. Il suo nome diventa improvvisamente noto durante il colpo di Stato a Mosca nel 1991, per aver comandato l’unico battaglione che sparò sulla folla di colore che protestavano contro il golpe.

Tre manifestanti uccisi. I capi dei paracadutisti disobbedirono all’ordine di sparare sulla piazza rivolta e si unirono ai manifestanti. Erano considerati gli eroi della disastrosa campagna sovietica in Afghanistan. Avevano una grande presa sui soldati e sapevano che i loro commilitoni non avrebbero mai sparato su di loro unitisi alla folla. Un solo comandante del battaglione in piazza decise di eseguire l’ordine di far sparare: Surovikin. Avrebbe potuto tranquillamente non farlo perché la disobbedienza era ormai generalizzata. Ordinò invece di fare fuoco. Venne arrestato ma dopo soli sette mesi fatto uscire dall’allora presidente Boris Eltsin che decise di farlo passare come un soldato obbligato ad eseguire degli ordini superiori. Da lì comincia la sua ascesa. Comanda un battaglione di fucilieri in Tagikistan, poi va al comando di una divisione dell’esercito a Ekaterinenburg.

A marzo del 2004 lo accusano di aver preso a calci e pugni per futili motivi un tenente colonnello, Viktor Chibizov che lo addita come pazzo pericoloso, ma senza esito. Ad aprile dello stesso anno viene apparentemente quasi travolto dalla notizia che un suo fedele colonnello, Andrei Shtakal, dopo essere stato coperto di critiche da lui, si suicida davanti ai suoi occhi. Qualcuno lo protegge anche stavolta e viene chiamato al comando della 42ma Divisione Fucilieri di stanza in Cecenia. Da quel momento in poi: carriera spianata nell’esercito fino ad assumere il comando, nel 2017, delle forze armate russe in Siria. Per le operazioni militari condotte in Siria, gli sarà conferita l’onorificenza di Eroe della Federazione Russa.

Nel 2021 viene promosso al grado di generale e a giugno del 2022 assume il comando del gruppo Sud delle forze armate russe nell’Ucraina meridionale. In un rapporto stilato dalla Jamestown Foundation, viene descritto come un comandante “militare spietato”. Surovikin è stato accusato di aver personalmente diretto il peggior bombardamento di Aleppo, bombardamento che ha sepolto buona parte della città. Human Rights Watch lo ha indicato come uno dei comandanti che “che potrebbero avere la responsabilità delle violazioni condotte durante l’offensiva del 2019-2020 a Idlib, in Siria”.

Colonnello generale Junus Evkurov, attualmente governatore nel Caucaso, vice ministro della difesa e molto amato dai soldati di ventura ceceni. Fu lui nel 1999 a guidare i blindati russi dalla Bosnia al Kosovo facendoli arrivare all’aeroporto di Pristina scavalcando ogni controllo Nato. Vladimir Alekseev, vicecapo del Gru l’intelligence militare russa è al momento attivo in Donbass e in Siria. Pare che il vero inventore della Wagner sia lui. Sono loro due i capi militari che appaiono nel video di propaganda diffuso sabato mattina da Grey Zone, uno dei canali Telegram vicino al Gruppo Wagner, con Yevgeny Prigozhin e i suoi mercenari dentro il quartier generale delle Forze armate russe a Rostov-sul-Don mentre Yunus-Bek Evkurov e Alekseev li fanno sostanzialmente accomodare dopo averli molto blandamente invitati a soprassedere.

Si sente il viceministro Evkurov dire: “mi rattrista che per colpa vostra ci sarà una festa di champagne di tre giorni a Kiev” e poi Prigozhnin rivolgersi a lui impartendo ordini e chiedendogli rivolgersi a lui “in modo rispettoso”. Surovikin potrebbe prendere il posto di Geresimov, l’attuale capo di Stato maggiore, l’uomo che dieci anni fa rivendicò il criterio della guerra ibrida da far prevalere sulla guerra tradizionale: uso massiccio della propaganda via Internet e attacco militare alle infrastrutture civili del nemico. Sua l’idea di inviare in Crimea nel 2014 i soldati senza mostrine di riconoscimento, episodio che lasciò sconcertati i soldati ucraini. A questa trovata la leggenda bellica russa attribuisce la rapida conquista della Crimea nel 2014.

Alekseev e Evkurov sono considerati i registi della sostituzione dell’attuale ministro della Difesa, Shoigu che è nel governo dal 1991 quando gli venne data la direzione della protezione civile da Eltsin, allora presidente russo. È rimasto al potere fino al 2012 quando Putin lo ha messo a capo del ministero della difesa. Ha cambiato molte volte il capo delle operazioni sul campo in Ucraina. Al suo posto potrebbe andare Aleksej Dyumin, governatore di Tula, ex assistente di Putin e socio di Prigozhin nella Wagner. L’ordine a quel punto sarebbe: in Ucraina fare come in Siria.

27 Giugno 2023

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