L'attacco sulla Severino
De Luca all’attacco: “Fitto, che Dio ti stramaledica”. Poi l’affondo ai “confratelli di sinistra”: “Bande di opportunisti”
Politica - di Redazione Web
“La legge non è uguale per tutti, è uguale solo per i poveri cristi. Quando si pone questo problema, i miei confratelli della sinistra storica, bande di opportunisti fo**uti, non fanno una piega, non rispondono”.Il governatore della Campania Vincenzo De Luca, dal palco della convention di Asme, l’ associazione dei Comuni a Napoli, non usa mezze misure sia per attaccare la sua sinistra, sia nei confronti del Governo. E ne ha davvero un po’ per tutti.
“Quando è stata adottata la legge Severino quei cialtroni hanno adottato un meccanismo per cui, per una condanna in primo grado, sindaci, amministratori e funzionari pubblici vengono sospesi, parlamentari, ministri, viceministri e presidente del Consiglio no. E’ intollerabile una tale e clamorosa violazione costituzionale dei principio di uguaglianza dei cittadini davanti alla legge”. Un tema, quello della legge Severino a lui molto caro e su cui è critico da tempo. “Siamo tanto legati ai valori della Costituzione – continua il Governatore – ma poi il principio fondamentale per cui la legge è uguale per tutti? Se vengo condannato io in primo grado vengo sospeso, a un ministro non succede niente“. E in effetti De Luca sa cosa vuol dire essere colpiti dalla Severino. Nel 2015 fu sospeso dalla carica di Presidente della regione a seguito di una condanna in primo grado per abuso in atti di ufficio del 2008. Poi nel febbraio dell’anno successivo fu assolto.
“In Italia si pensa che chi lavora negli enti locali sia ladro e intanto noi siamo ostaggi dei cooptati romani che non avrebbero avuto il voto neanche delle loro madri“. Usa ancora una volta toni duri in materia di giustizia il governatore campano. “Se resta in vigore la legge Severino valga per tutti”. Da tempo De Luca chiede di abrogare o rivedere la legge Severino, che vale per gli amministratori locali ma non per parlamentari e membri del governo. “Nel rapporto di chi amministra con il sistema giudiziario – ha detto De Luca – siamo a livelli paradossali e a mio parere incompatibili con un paese civile. Le decisioni degli enti locali sono tra le più controllate del mondo, servono pareri legittimità del responsabile del settore, poi del ragioniere capo, poi del segretario generale, poi i controlli del Tar, del Consiglio di Stato. Tra poco vi chiederanno il controllo anche con le analisi del sangue e dell’urina“.
E ancora: “L’abuso d’atto d’ufficio è un reato inevitabile, l’Italia ha 150 leggi e migliaia di norme di attuazione, poi ci sono i decreti anticorruzione. Ma l’abuso d’atto d’ufficio rimane, dicono che siamo per la legalità. Ma quale legalità?”. E ha insistito sulla necessità di abrogare l’abuso d’ufficio. De Luca ha ricordato che “tale onorevole Orlando – ha detto riferendosi all’ex ministro per la giustizia che è del suo stesso partito – mi ha detto che non so che abbiamo introdotto nel 2017, l’albo riservato delle registrazioni telefoniche. L’eminente statista Orlando non sa che la realtà concreta va in un’altra direzione. I reati specifici come abuso, corruzione vengono individuati ma è stata fatta invece con l’abuso d’atto d’ufficio una azione intimidatoria e barbara, trasferendo una materia amministrativa sul piano penale. Questo è intollerabile, ci auguriamo che una volta tanto si vada avanti nella cancellazione di questo reato, avendo una cosa sola in testa: difendere con i denti l’autonomia e l’indipendenza piena della magistratura che resta un forte valore costituzionale”.
Poi, parlando dei fondi per sviluppo e coesione si scaglia contro Raffaele Fitto, ministro per gli affari europei, le politiche di coesione e il PNRR del governo Meloni e dal 10 novembre 2022 anche con delega al Sud. “In questo momento abbiamo i fondi sviluppo e coesione bloccati, oltre 20 miliardi bloccati da un anno. Per 3 mesi sono stati bloccati dal Governo Draghi, per 7 mesi dall’attuale Governo. Ho in corso da mesi una polemica con il ministro Fitto che non sblocca i fondi. La motivazione è che devono ‘trovare coerenza fra tutti gli interventi in campo’. Ho detto a Fitto che questo livello di controllo fino al buco della serratura non funziona neanche in Corea del Nord, e vuoi farlo in Italia? Dacci questi maledetti soldi e facci aprire i cantieri, che Dio ti stramaledica“. “La verità – ha aggiunto De Luca – è che stanno cercando di bloccare la circolazione di denaro nel Paese, altrimenti non si spiega. E’ una cosa drammatica perché quando hanno approvato il Pnrr senza consultazioni con le Regioni, ci hanno detto che il Pnrr non avrebbe finanziato interventi su viabilità e territorio perché sarebbero stati finanziati con fondi sviluppo e coesione. Oggi siamo nella situazione in cui dovremmo garantire questi interventi come Regioni con il Fondo sviluppo e coesione, ma sono fondi bloccati. Dobbiamo verificare la coerenza universale tra gli interventi? Vuoi studiare le coerenze? Bene, mentre studi troviamo un punto di mediazione: comincia a darci un acconto del 50% dei 21 miliardi di euro, poi quando hai finito di studiare le coerenze blocchi il resto. Non hanno voluto. Ai sindaci dico che non abbiamo un euro per le manutenzioni stradali e la viabilità”.
E ancora: “Ricordo che nel corso del governo Renzi facevo polemica sulla riforma delle Province. Ma poi sono nate le Città metropolitane che non servono a niente, sono solo il bancomat per i capoluoghi di Regione“. De Luca ha chiamato in causa il ministro di Renzi Graziano Delrio: “Parlai con il promotore – ha detto – una persona mite e garbata come Delrio, mi sono permesso di dirgli che era una grande puttanata. Abbiamo fatto una riforma che ha complicato la vita di tutti noi. Abbiamo introdotto le Città metropolitane, una cosa demenziale che non funziona”.