Il fenomeno e le cause

Come fermare il dissesto idrogeologico, un fenomeno che va affrontato subito

Deforestazione, urbanizzazione selvaggia, costruzione in zone fragili e mancanza di manutenzione: sono queste le cause di un fenomeno che va affrontato di petto

Ambiente - di Alberto Pandolfo

22 Giugno 2023 alle 19:00

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Come fermare il dissesto idrogeologico, un fenomeno che va affrontato subito

La lotta al dissesto idrogeologico rappresenta una delle sfide più importanti per la salvaguardia del nostro territorio e della sicurezza dei cittadini. Lo dico da genovese, da consigliere comunale della città di Genova, un territorio più volte vittima della furia dell’acqua. Soltanto poche settimane fa in Emilia Romagna abbiamo assistito alla violenza di un fenomeno che in passato ha causato in Liguria e nel resto del Paese morti e devastazione, con danni ingenti all’ambiente e alle infrastrutture, colpendo la vita umana e la sostenibilità economica delle comunità.

Il dissesto idrogeologico è causato da una serie di fattori che si inseriscono nel contesto del mutamento climatico favorito dall’azione dissennata dell’uomo: la deforestazione, l’urbanizzazione selvaggia, la costruzione in zone vulnerabili, l’abuso di sostanze chimiche e la mancanza di manutenzione delle opere di difesa. Tuttavia, esistono diverse soluzioni per arginarlo e prevenire i suoi effetti negativi. In primo luogo, è importante adottare politiche di pianificazione territoriale che tengano conto delle caratteristiche del territorio e delle sue vulnerabilità. Significa evitare la costruzione di infrastrutture in zone ad alto rischio idrogeologico e promuovere la tutela delle aree a maggiore valore ambientale.

In secondo luogo, è necessario promuovere la tutela della biodiversità e la conservazione delle foreste, che rappresentano una barriera naturale contro l’erosione del suolo e il dissesto idrogeologico. In questo senso, è importante incentivare la gestione sostenibile delle foreste e l’agricoltura biologica, che riducono l’impatto ambientale dell’attività umana. Poi, è fondamentale investire nella manutenzione ordinaria e nella riparazione delle opere di difesa idraulica, come gli argini dei fiumi, le dighe, i canali di scolo e gli scolmatori. Queste strutture possono prevenire il rischio di alluvioni e di inondazioni, ma devono essere costantemente monitorate e riparate.

Infine, è importante promuovere la cultura della prevenzione e della protezione civile, attraverso la formazione dei cittadini e la diffusione di informazioni utili sulla gestione del rischio idrogeologico. In questo senso, le tecnologie digitali possono rappresentare un’importante risorsa per la prevenzione e la gestione delle emergenze, attraverso l’utilizzo di sistemi di allerta precoce e di monitoraggio del territorio. In conclusione, la lotta al dissesto idrogeologico è una sfida fondamentale per la salvaguardia del nostro territorio e della sicurezza dei cittadini.

Non è più consentito rinviare l’adozione delle varie soluzioni e strategie per prevenire questo fenomeno e mitigarne gli effetti negativi. Prioritaria è la promozione di politiche di pianificazione territoriale sostenibili. Le istituzioni hanno il dovere di provvedere alla manutenzione ordinaria e alla progettazione e con l’aiuto dello Stato della realizzazione delle opere di difesa idraulica, promuovendo la cultura della prevenzione e della protezione civile. Solo attraverso un impegno congiunto di istituzioni, cittadini e imprese possiamo proteggere il nostro territorio e garantire un futuro sostenibile alle generazioni future.

*Consigliere comunale PD a Genova

22 Giugno 2023

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