La vicenda a Sant Antimo
Uccide nuora e genero, per la famiglia non c’era tradimento: “Ho ucciso anche lei? Non ricordo”
Cronaca - di Redazione Web
Sono stati momenti di pura follia a Sant’Antimo, provincia di Napoli, giovedì 8 giugno nelle prime ore del mattino. Le notizie si sono rincorse rapidamente: prima il corpo a terra in piazza in una pozza di sangue di Luigi Cammisa, 29 anni. Subito dopo il ritrovamento di un altro cadavere, quello di sua cognata Maria Brigida Pesacane, di 24, a casa sua. E infine Raffaele Caiazzo, 44 anni appena compiuti, che in tarda mattinata decide di costituirsi. Aveva impugnato lui la pistola e sparato sette colpi in direzione del genero e altri in direzione della nuora che era in casa con i due bambini di 2 e 4 anni che dormivano, i suoi nipoti.
Nel giro di poche ore si è chiuso il cerchio intorno alla drammatica vicenda che ha scosso il paese d’origine di Giulia Tramontano, la 29 enne incinta al settimo mese, uccisa dal suo compagno. La sera stessa si è svolta per lei una fiaccolata in un clima surreale. Ancora una violenza, ancora vicino casa. Repubblica ha ricostruito la terribile vicenda. Caiazzo da tempo aveva il sospetto che i compagni dei suoi figli avessero una relazione tra loro. Secondo quanto ha appreso il quotidiano, si trattava solo di un sospetto infondato che però lo ha eroso fino a portarlo a compiere il folle gesto. Tutti in famiglia gli ripetevano che si sbagliava e che non esisteva nessun “tradimento incrociato”.
Ma lui non ne aveva voluto sapere e continuava a credere che ci fosse una storia tra nuora e genero. Per questo motivo c’erano state numerose liti in merito. L’ultima mercoledì sera: gli avevano detto di smetterla di portare avanti quella sua teoria, altrimenti non gli avrebbero più fatto vedere i nipoti. E così ha deciso all’alba di giovedì di prendere una vecchia arma che teneva in casa e affrontare prima in piazza il genero, e poi raggiungere la nuora a casa: colpiti entrambi a sangue freddo. Poi Caiazzo ha vagato per ore senza meta fino a quando, intorno alle 12.30 ha deciso di costituirsi presentandosi dai carabinieri di Gricignano di Aversa. ” Ho ucciso mio genero ” , ha detto. Ma quando gli hanno chiesto della nuora, ha scrollato le spalle: ” Dite che ho ammazzato anche lei? Non me lo ricordo”.
Cammisa era il marito della figlia di Caiazzo con cui aveva due bambini uno di 2 e uno di 7 anni. Faceva l’operaio e come sempre era uscito all’alba per andare a lavorare. Era appena arrivato in piazza quando è stato freddato dal suocero. Maria Brigida invece era sola in casa con i due figli che ancora stavano dormendo quando si è vista arrivare a casa il suocero. Anche suo marito, operaio, era già uscito di casa per andare a lavorare. Le indagini subito hanno puntato sul dramma familiare ed è scattata la caccia a Caiazzo anche con l’aiuto di un elicottero. Poi sono state diffuse le generalità e la foto dell’uomo sospettato. E in quegli stessi attimi Caiazzo bussava alla porta dei carabinieri. L’uomo ha confessato di aver ammazzato il genero ma di non ricordare di aver ucciso anche la nuora. Ha raccontato di sospettare di quella storia da luglio 2022, di averne anche parlato in famiglia ma che nessuno gli credeva. Così ha preso la pistola che custodiva illegalmente e ha sparato. Poi l’avrebbe gettata da qualche parte ma non ricorda dove. Il suo avvocato teme che possa pensare ora al gesto estremo perché, una volta fermato, avrebbe ripetuto “Ho capito che devo farla finita”.