I dati Osservatorio di Pavia

La Rai come TeleGiorgia, l’occupazione della premier nei tg: Meloni e centrodestra superano il 60% dello spazio

Politica - di Carmine Di Niro

9 Giugno 2023 alle 13:00

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La Rai come TeleGiorgia, l’occupazione della premier nei tg: Meloni e centrodestra superano il 60% dello spazio

La nascita di TeleGiorgia a viale Mazzini non è una invenzione delle opposizioni o dei giornali: a dirlo, brutalmente, sono i numeri. Che il vento di destra sia arrivato per travolgere la tv pubblica lo certifica l’Osservatorio di Pavia, istituto che da anni monitora i tempi dedicati alle figure istituzionali e ai leader di partito non solo nelle testate nazionali, ma pure nei programmi di approfondimento.

L’occupazione ‘manu militari’ della tv pubblica è evidente: dall’insediamento otto mesi fa di Giorgia Meloni a Palazzo Chigi sui principali notiziari di “mamma Rai” lo spazio dedicato al governo, ai ministri e ai partiti di maggioranza è lievitato esponenzialmente, superando di gran lunga quanto avvenuto in precedenza con i governi Conte e Draghi.

I numeri dell’Osservatorio sono sciorinati da Repubblica, che poi li confronta appunto con la presenza audio-video dei due esecutivi che hanno preceduto quello di Giorgia.

Il primo mese del Conte II nell’ottobre 2019, il governo nato dopo lo strappo tra 5 Stelle e Lega con l’ingresso in maggioranza del Partito Democratico, vedeva i giallo-rossi totalizzare una presenza in voce pari al 30 per cento, col paradosso della Lega partito più microfono proprio alla luce dello strappo voluto da Matteo Salvini.

Passiamo quindi a marzo 2021 con le larghe intese di Draghi. All’ex Bce e ai suoi ministri la Rai riservava il 35 per cento del tempo di parola, media mantenuta per buona parte del mandato del banchiere prestato alla politica. Quanto ai partiti, primeggia il Pd al 15% seguito dalla Lega all’11 per cento, quindi i 5 Stelle al dieci. L’unica forza di opposizione, Fratelli d’Italia, era al nove per cento.

Ora veniamo ai dati Rai dopo l’insediamento dell’esecutivo Meloni lo scorso ottobre. A novembre lo spazio dedicato alle premier e alla sua squadra è pari al 45% dell’audio-video dei tg di viale Mazzini, ben oltre quello destinato a Draghi e Conte. A questo dato va aggiunto il 17% totalizzato dai partiti di maggioranza: così la destra-centro di governo schizza ad un “bulgaro” 62 per cento.

Lo spazio maggiore alla destra lo dedica, non una sorpresa, il Tg2 già diretto dall’attuale ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, seguito a stretto giro dal tg dell’ammiraglia Rai1 mentre il Tg3 si mantiene su risultati più accettabili di pluralismo, parolina magica del del meloniano direttore generale di viale Mazzini Giampaolo Rossi che al momento viene disattesa all’intento dell’azienda.

Non si sono fatte attendere le reazioni politiche. Per Sandro Ruotolo, responsabile informazione per il Partito Democratico, “quello che colpisce leggendo i dati dell’Osservatorio di Pavia sulla presenza nei Tg della Rai dei partiti è l’onnipresenza di Giorgia Meloni che surclassa Salvini e Forza Italia. L’opposizione è ridotta al lumicino e porremo in tutte le sedi la questione del pluralismo in Rai“, spiega Ruotolo, che sottolinea come “nella Rai della destra c’è solo l’esaltazione della figura della leader populista e sovranista d’Italia“.

9 Giugno 2023

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