Il ballottaggio

Ballottaggi ad Ancona, Siena e Vicenza: Schlein prova il sorpasso

Politica - di David Romoli

28 Maggio 2023 alle 09:12 - Ultimo agg. 4 Marzo 2024 alle 10:08

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Ballottaggi ad Ancona, Siena e Vicenza: Schlein prova il sorpasso

Per Giorgia Meloni è una prova importante, per Elly Schlein lo è anche di più. Dal primo turno delle amministrative nessuna delle due è uscita davvero vincente. FdI, il partito della premier, si è affermato ovunque ma da nessuna parte, salvo Latina, ha confermato i consensi delle politiche e quelli ipotizzati settimanalmente dai sondaggi: è intorno al 20%, non al 30%. Non ride neppure il Pd: l’ “effetto Schlein”, nelle urne, per ora è stato limitato. Dunque a questo punto tutto dipende dall’esito dello scontro diretto, soprattutto in alcune piazze. La principale è Ancona, l’unico capoluogo di Regione in ballo, la roccaforte rossa circondata da una regione, le Marche, conquistata quasi per intero dalla destra. Non a caso è qui che Schlein ha chiuso venerdì la campagna elettorale. Il candidato del centrodestra, Daniele Silvetti, parte in pole position con il 45%. Quella della sinistra, l’assessora uscente Ida Simonelli, insegue con il 41,1%. Ma alla vigilia Ancona veniva considerata a rischio di conquista da parte della destra già al primo turno. Il risultato è stato per la premier più una delusione che un successo. La Schlein ci spera e può farcela anche se Conte ha scelto di non dare indicazione di voto nonostante il corteggiamento della segretaria Elly.

Per il Pd importanza anche maggiore rivestono le tre città toscane in bilico, tutte conquistate dalla destra nelle precedenti comunali: Siena, Pisa e Massa. Riprenderle è essenziale per poter affermare, se non di aver invertito una tendenza, almeno di aver fermato la caduta. A Siena le due candidate, Nicoletta Fabio per la destra, Anna Ferretti per il Pd, sono molto vicine, con un leggero vantaggio per la Fabio, 30,5% contro il 28,8%. Saranno decisivi i voti delle liste civiche, la principale tra le quali ha incassato al primo turno il 22%. Non essendoci stato alcun apparentamento, l’incognita è totale ma i bookmakers danno il centrosinistra in vantaggio.

Le cose stanno diversamente a Pisa, dove il candidato della destra Michele Conti ha mancato la vittoria al primo turno per un esiguo pugno di voti, fermandosi al 49,96% contro il 41,1% di Paolo Martinelli. Pisa è una delle poche città in cui Pd e 5S si presentavano insieme, dovendo però scontare la concorrenza agguerrita della lista della sinistra radicale che candidava Ciccio Auletta e che ha raggiunto quasi il 7% dei voti. Nello “spareggio” buona parte di quei voti andranno probabilmente a Martinelli. Che bastino a colmare uno svantaggio che sembra irrecuperabile è poco probabile ma non impossibile.

Massa è l’unica città in cui entrambi i poli si sono presentati divisi. Francesco Persiani, primo cittadino uscente di centrodestra, non era sostenuto da FdI e da Noi Moderati, che candidavano invece Marco Guidi. Lo ha votato il 35,42% dell’elettorato. Guidi invece ha ottenuto il 19,99%. Al candidato del Pd e di Asv, Enzo Ricci, fermo al 29,95%, sono mancati i voti del M5s la cui candidata, Daniela Bennati, ha preso il 5,45%. Non si può mai dire, certo, ma qui c’è davvero poca partita. Due partite molto importanti sono infine quelle di Brindisi e Vicenza. Nella città pugliese la destra, con Giuseppe Marchionna al 44%, stacca di oltre 10 punti il candidato Pd-M5S Roberto Fusco, al 33,32%. A Brindisi però Asv, la lista Verdi-Sinistra, correva da sola e aveva incamerato il 10,15%.

Vicenza potrebbe rivelarsi il fiore all’occhiello del Pd: Giacomo Possamai, a sorpresa, parte in testa con il 46,23% contro il 44,6% del candidato della destra Francesco Rucco. Possamai, pur senza apparentamento ufficiale, dovrebbe avvalersi dell’1,69% del M5S e dello 0,81% di Unione popolare ma Rucco ha chiuso l’apparentamento con la lista civica Impegno, forte del 2,57%. Sarà testa a testa. Oggi sarà anche il giorno del primo turno per le amministrative in Sicilia, con 128 comuni in lizza tra cui 15 con più di 15mila abitanti e una città importante come Catania, e in Sardegna, dove la prova, con solo 39 comuni di cui 2 sopra i 15mila abitanti, è meno rilevante.

28 Maggio 2023

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