La decisione
Ricardo Franco Levi si è dimesso da commissario dalla Fiera del Libro di Francoforte
Cultura - di Redazione Web
Il commissario straordinario del Governo per l’Italia alla Fiera del libro di Francoforte 2024, Ricardo Franco Levi, si è dimesso. Ha inviato una lettera di dimissioni a Gennaro Sangiuliano, il ministro della Cultura. È soltanto l’ultimo capitolo di un incarico che già aveva attraversato polemiche furiose, scoppiate con quello che era stato definito il “caso Rovelli”. Sul quotidiano Libero oggi è stato pubblicato un articolo in cui si riporta che il commissario avrebbe assegnato la comunicazione per questa partecipazione dell’Italia alla Buchmesse a una società belga, la IFC Next, in cui lavora il figlio.
Levi è giornalista, è nato nel 1949 a Montevideo in Uruguay. È stato deputato del Partito Democratico e sottosegretario all’editoria nel governo Prodi. La Fiera Internazionale del libro di Francoforte è il più prestigioso evento del settore in Europa: ogni anno designa un Paese come “ospite d’onore”, di cui promuove la cultura e la produzione letteraria. L’Italia sarà “ospite d’onore” all’edizione del 2024.
Levi era finito al centro delle polemiche dopo il primo maggio, dopo il discorso che il fisico Carlo Rovelli aveva tenuto dal palco della Festa dei lavoratori a Roma contro l’invio delle armi in Ucraina da parte dell’Italia. Aveva parlato di un ministro della Difesa “vicinissimo a una delle più grandi fabbriche di armi nel mondo, Leonardo”, Guido Crosetto, e di “piazzisti di strumenti di guerra” che costruiscono strumenti “per ammazzarci l’un l’altro”. Il commissario aveva revocato l’invito allo scienziato ad aprire la Buchmesse 2024 di cui l’Italia è ospite d’onore. “La sua lezione diverrebbe l’occasione per rivivere polemiche e attacchi. Mi sento in dovere di evitare che un’occasione di festa e anche di giusto orgoglio nazionale si trasformi in un motivo di imbarazzo per chi quel giorno rappresenterà l’Italia”. Era esplosa la polemica su libertà di espressione e pressioni politiche che nel caso in particolare colpivano uno degli intellettuali e scienziati italiani più accreditati al mondo. La revoca della revoca dell’invito non era bastato a far rientrare il caso.
Oggi l’altro caso esploso sulle pagine di Libero. Levi ha spiegato al quotidiano che la IFC Next “è una delle grandi compagnie di comunicazioni europee, che ha come clienti il Parlamento europeo e le massime istituzioni di Bruxelles. Per cui sono abituati a occuparsi di progetti su scala internazionale e ad avere come controparte istituzioni pubbliche”. Ha aggiunto che la società aveva vinto una gara per occuparsi della comunicazione. Il figlio, “pur lavorando a IFC Next, non si è mai occupato di questo progetto e quel lavoro se l’è trovato da solo, perché una sua amica si era dimessa …”.
“Mi è pervenuta una lettera del dott. Ricardo Franco Levi – ha comunicato nel primo pomeriggio il ministro Sangiuliano – nella quale si dice pronto a mettere a disposizione l’incarico di commissario straordinario del governo per l’Italia, ospite d’onore alla Fiera del libro di Francoforte 2024. Preciso di non essere il soggetto istituzionalmente abilitato ad accettare tali dimissioni, pur condividendo la necessità di dare discontinuità a questo incarico dopo le recenti polemiche. Informerò il governo per concordare eventualmente la nomina di un nuovo commissario. Ringrazio il dott. Levi per la sensibilità dimostrata e il lavoro svolto finora”.
La spiegazione di Levi
“L’articolo di Libero ha sollevato una questione assolutamente inesistente e su cui nemmeno c’è da discutere. Ma proprio perché era un caso del tutto trasparente e senza nessuna possibilità di equivoco, ho ritenuto che si mettesse in dubbio la correttezza del mio comportamento, la mia serietà professionale nell’espletamento di un ruolo di governo, e ho ritenuto di dover rassegnare le dimissioni”, ha commentato Levi a poche ore dalla sua decisione all’Adnkronos.
“Di fronte a questa messa in dubbio della mia professionalità ho ritenuto che non si potessero in alcun modo accettare interpretazioni diverse e che l’unico modo fosse quello di tagliare la testa al toro rimettendo al ministro della Cultura il mandato come commissario straordinario per Francoforte 2024”. Una decisione presa non a cuor leggero. “Mi è dispiaciuto molto leggere quelle cose su Libero e nella lettera di dimissioni al ministro Sangiuliano ho sottolineato che gliele presentavo con dolore. Perché così è stato. Ci lavoravo dal 2017, ho conseguito un risultato che per l’Italia mancava da 36 anni, quindi credo che sia un grande appuntamento per la cultura italiana e mi dispiace non poterlo accompagnare fino alla fine“.
Le dimissioni sono state consegnate a Sangiuliano ieri pomeriggio. “Oggi lui nel primo pomeriggio mi ha chiamato personalmente, e devo dire che ho apprezzato la sua telefonata, qualche minuto prima di rendere pubblica la sua dichiarazione, e ha usato con me sostanzialmente le stesse parole del comunicato”. Nello specifico “mi ha ripetuto che non era una questione personale, ribadendomi la sua stima e la sua considerazione, e mi ha detto che mi avrebbe ringraziato pubblicamente, ma ha detto altrettanto chiaramente che avrebbe accettato le dimissioni nell’ottica della volontà di imprimere una discontinuità, ha usato questo termine. Mi sembra quindi del tutto chiara la volontà che sta a monte dell’averle accettate”. “Se mi aspettavo venissero rifiutate? Ho ritenuto di doverle dare e di darle nel modo istituzionalmente corretto, ossia comunicandole riservatamente al ministro e lasciando a lui la facoltà di respingerle quanto di accettarle. Lui le ha chiaramente accettate in una scelta trasparente di discontinuità“.