La cantante anonima

Chi è Myss Keta: “Solo mia madre e l’ostetrica conoscono la mia faccia”

Spettacoli - di Antonio Lamorte - 25 Maggio 2023

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Chi è Myss Keta: “Solo mia madre e l’ostetrica conoscono la mia faccia”

Myss Keta, senza maschera l’hanno vista soltanto sua madre e l’ostetrica. Suona come una battuta. Quando collabora con altri artisti si presenta già mascherata. Non si sbottona per niente neanche in un’intervista rilasciata a Il Corriere della Sera. Nessuna rivelazione sulla sua adolescenza, sul suo background. Racconta di essere stata musa di Salvador Dalì e di Andy Warhol, di avere origini tedesche non verificate, di essere milanese ma di avere Venezia nel cuore. Nessuna rivelazione sulla sua età. La sua biografia è nelle sue canzoni, dove finisce tutto quello che ha vissuto e visto in prima persona, e che finisce in queste canzoni che raccontano una Milano sballata, esagerata, chic ma anche grottesca. È uno dei fenomeni musicali di questi anni.

Prima di tutto però è il suo anonimato a fare notizia. Ha una collezione di “svariate centinaia” di maschere. Si sente una “supereroina milanese”. Non ha paura di rimanere incastrata nel personaggio. “Il rischio di mostrare un proprio lato ‘intimo’ è quello che accomuna tutti gli esseri umani. La maschera di Myss rispetto ad altri artisti è esplicitata, visivamente e fisicamente. È la maschera che ogni artista porta con sé sul palco. Ma dietro la maschera c’è un cervello che si muove, un artista che si evolve, un progetto che cambia. Non vedo il rischio di rimanere incastrata”.

La canzone che l’ha lanciata, Milano, sushi e coca, usciva dieci anni fa. “È un testo satirico e brutale, una fotografia masticata di una Milano che da una parte è conturbante e dall’altra ti turba profondamente. In questo testo ho cercato di restituire tutti questi angoli diversi, la seduzione ma anche la repulsione che ti dà vedere certi movimenti, certe situazioni notturne. La Milano di sushi & coca magari è cambiata nella forma, ma molte cose sono ancora quelle lì. È una fotografia ancora affidabile. Ho visto cose che voi umani non potete immaginare …”.

Da quella canzone nata come un gioco in una notte d’agosto è partito il progetto: qualcosa tra Raffaella Carrà e Lady Gaga, Jo Squillo e Peaches che racconta con stile dissacrante la Milano glamour e vip. Due anni dopo Le ragazze di Porta Venezia l’aveva fatta conoscere a un pubblico più ampio. La crew si era allargata. Del 2016 il mixtape di 17 tracce intitolato L’ANGELO DALL’OCCHIALE DA SERA: COL CUORE IN GOLA che raccoglie singoli pubblicati e tracce inedite. Il primo disco, UNA VITA IN CAPSLOCK, esce nel 2018. L’ultimo album, CLUP TOPPERIA, è uscito nel 2022.

Ha sempre detto di provenire dall’ambiente del clubbing, di essere vicino ai mondi queer ed Lgbt. Nessuno sconto a Giorgia Meloni. “Con un governo come quello in carica non bisogna dare per scontato nessuno dei diritti che abbiamo acquisito finora. Purtroppo ci sono leggi che possono cambiare, lo abbiamo visto in altri Paesi: stavamo dando per scontato il diritto all’aborto, invece si può tornare indietro anche su questi temi”. La prima donna Presidente del Consiglio “non la vedo come una vittoria delle donne, perché non è una vittoria che tutela le donne”.

Definisce fuori tempo massimo il racconto machista e omofobo dei rapper. “La musica è prima di tutto un’espressione artistica che deve essere slegata da velleità pedagogiche. Il rap nasce con canoni e stilemi che partono da un mondo street di un’altra epoca, in cui si faceva leva su un atteggiamento gangsta, machista e maschilista, non propriamente inclusivo. Il rap parte da lì, ma oggi siamo nel 2023. Quindi è giusto sia considerare da dove parte, sia tenere presente dove siamo ora: giudico fuori tempo massimo certi atteggiamenti espressi in maniera prepotente. È più facile ricorrere a un certo tipo di mondo che è già stato esplorato, la sfida è cercare di andare a trovare altri argomenti, un terreno inesplorato più difficile”.

25 Maggio 2023

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