Ma da Kiev frenano
Guerra in Ucraina, Zelensky ammette la caduta di Bakhmut: Mosca la rivendica usando il nome russo Artyomovsk
Esteri - di Redazione
Da una parte l’ottima notizia per Kiev della fornitura dei jet F-16 e dell’addestramento dei piloti ucraini, dall’altra l’ammissione della sconfitta che, se sul campo forse non sposterà più di tanto l’esito del conflitto, sicuramente dal punto di vista del “morale delle truppe” è un macigno: l’esercito di Volodymyr Zelensky ha perso il controllo di Bakhmut.
Lo ha ammesso lo stesso presidente ucraino da Hiroshima, ospite del G7 in Giappone dove ha ottenuto ancora una volta il sostegno dei “sette grandi” del pianeta, economico ma soprattutto militare.
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“Penso di no”, ha infatti risposto Zelensky ad una domanda della stampa che, a margine dei lavori del G7, gli ha chiesto se parti della città di Bakhmut fossero ancora sotto il controllo di Kiev. È “rimasto poco” della città di Bakhmut, è “distrutta”, ha quindi aggiunto Zelensky.
Il presidente ucraino ha dunque confermato quanto rivendicato nella giornata di sabato da Yevgeny Prigozhin, leader e fondatore del gruppo di mercenari Wagner, da mesi in prima linea nella cruenta battaglia per la conquista della città nella regione sud orientale ucraina di Donetsk.
“Oggi alle 12 la città è stata completamente presa”, aveva detto l’alleato-rivale del Cremlino in un video postato su Telegram sabato, aggiungendo poi che il Gruppo Wagner consegnerà il controllo di Bakhmut all’esercito russo giovedì prossimo 25 maggio. Nel video, comunque, Prigozhin, ha colto l’opportunità di attaccare nuovamente la leadership militare russa: “Abbiamo combattuto non solo contro le forze ucraine, ma anche contro la burocrazia russa che ci ha messo i bastoni tra le ruote“.
Parole che ieri erano state smentite da Kiev. “È falso. Le nostre unità stanno combattendo a Bakhmut”, aveva risposto il portavoce militare Serhiy Cherevaty, citato da Sky News. Forse troppo tardi, dallo staff di Zelensky c’è stata una repentina corsa alla semi-smentita: un suo portavoce, Sergii Nykyforov, ha infatti sottolineato che il presidente non ha confermato la caduta della città di Bakhmut, evidenziando che Zelensky ha detto solo che “Bakhmut è solo nei nostri cuori”.
Combattimenti ancora in corso confermati anche dalla vice ministra della Difesa, Hanna Mailar, che ha sottolineato via Telegram che le forze armata ucraina hanno in parte circondato la città di Bakhmut sui fianchi ed ancora mantengono il controllo di un settore della città.
Da Mosca invece l’esercito russo ha annunciato che la città ucraina è stata “interamente liberata“, dopo che il gruppo mercenario russo Wagner aveva detto di aver preso la città, teatro della più lunga battaglia dall’inizio dell’offensiva di Mosca in Ucraina. “Come risultato delle azioni offensive delle unità d’assalto Wagner, con il supporto dell’artiglieria e dell’aviazione dell’unità “Sud”, la liberazione della città di Artyomovsk è stata completata“, ha dichiarato il ministero della Difesa russo, utilizzando il nome di Bakhmut dell’era sovietica.
Anche il presidente russo Vladimir Putin si è congratulato con i membri del gruppo Wagner e con i militari delle forze armate russe per la presa di Bakhmut. Lo riferiscono i media russi citando il servizio stampa del Cremlino. “Vladimir Putin si congratula con le squadre d’assalto del gruppo Wagner e con tutti i militari delle unita’ delle forze armate russe che hanno fornito loro il supporto necessario e hanno coperto i loro fianchi per il completamento dell’operazione e liberare Artyomovsk“, ha fatto sapere il servizio stampa del Cremlino. “Tutti coloro che si sono distinti saranno” insigniti di una onoreficienza statale, ha proseguito Mosca.