Gli omicidi eccellenti

L’ammissione del capo degli 007 ucraini Budanov: i servizi segreti di Kiev dietro gli omicidi dei “propagandisti” russi

Esteri - di Redazione - 17 Maggio 2023

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L’ammissione del capo degli 007 ucraini Budanov: i servizi segreti di Kiev dietro gli omicidi dei “propagandisti” russi

Nuove ammissioni, nuove dichiarazioni che rischiano di far ribollire ancor di più un conflitto che cessa di provocare morte e distruzione. Il governo di Kiev, che dal febbraio dello scorso anno è impegnato nel difendere il Paese dall’invasione delle truppe russe di Vladimir Putin, fa un ulteriore passo in avanti nell’ammettere il proprio ruolo nella morte e negli attentati contro i propagandisti del Cremlino.

Lo ha detto piuttosto chiaramente Kirill Budanov, capo del Gru, l’intelligente militare ucraina, nel corso di una videointervista concessa al giornalista Valery Savchuck e pubblicata lunedì 15 maggio sul canale YouTube “Gente diversa” e poi circolata su vari canali Telegram.

Budanov risponde così alla domanda se Kiev potrebbe cercare di uccidere il giornalista russo Vladimir Solovyov o il filosofo Alexander Dugin, due degli “influencer” russi più potenti nella diffusione della propaganda di regime: “Ne abbiamo già raggiunti molti, comprese personalità pubbliche e dei media“.

Di fronte a questa mezza ammissione, Savchuck insiste e chiede se lo scrittore Zakhar Prilepin, rimasto gravemente ferito in un attentato nei pressi di Nizhny Novgorod il 6 maggio scorso quando la sua auto è stata fatta saltare in aria con un ordigno, “rientra in questi casi?“. “Se inizi a parlare di individui specifici, allora devo rispondere nello stesso modo in cui risponde classicamente qualsiasi Servizio segreto del mondo: non possiamo confermare né smentire“, si è limitato a rispondere il capo dell’intelligence di Kiev.

Parole che almeno in parte non devono sorprendere. Già lo scorso 7 maggio Budanov aveva detto che i servizi segreti ucraini hanno ucciso russi e continueranno “a uccidere russi ovunque sulla faccia di questo mondo fino alla completa vittoria dell’Ucraina“.

D’altra parte Kiev e il presidente Volodymyr Zelensky non hanno mai ammesso o confermato di esser stati responsabili di alcuni attentati contro personalità del mondo mediatico e culturale russo sostenitrici dell’intervento in Ucraina: dal blogger e giornalista Vladlen Tatarsky, ucciso il 2 aprile in un caffè di San Pietroburgo, a Darya Dugina, figlia del filosofo nazionalista Aleksandr (l’ideologo di Vladimir Putin), saltata in aria alla periferia di Mosca mentre guidava l’auto del padre, che all’ultimo istante aveva preso un secondo veicolo.

Di fronte alle parole di Budanov non si è fatta attendere la reazione russa. La portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha definito gli 007 ucraini dei “terroristi” e “coloro che giustificano il regime di Kiev e lo sponsorizzano sono complici dei terroristi”. “L’Onu non ci farà caso nemmeno questa volta?“, si chiede ancora Zakharova sul profilo Telegram, in aperta polemica con le ripetute .

di: Redazione - 17 Maggio 2023

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