Reparto occupato
Detenuto punito, scoppia la rivolta ad Avellino: carcere circondato dagli agenti
Cronaca - di Antonio Lamorte
All’origine del caos scoppiato all’interno del carcere di Avellino ci sarebbe la punizione di un detenuto per motivi disciplinari. Lo ha fatto sapere l’Ansa, descrivendo una situazione molto tesa presso la casa circondariale che si trova nella frazione di Bellizzi. Le forze dell’ordine hanno circondato il carcere Antimo Graziano, secondo il sindacato della Polizia Penitenziaria due agenti sono stati feriti e accompagnati in ospedale. Il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria ha fatto sapere che la rivolta è rientrata, i detenuti sono rientrati nelle celle. Sul posto oltre ai rinforzi da parte delle forze di polizia anche diverse autorità, informati il procuratore, il magistrato di sorveglianza e il garante dei detenuti.
Un intero reparto sarebbe finito sotto il controllo dei detenuti, alcuni avrebbero minacciando con olio bollente e altro materiale atto a offendere. La direttrice del carcere Concetta Felaco è rimasta all’interno dell’Istituto, con gli agenti avrebbe avviato le trattative per convincere i ristretti a desistere dalla protesta. Sarebbero stati una ventina i detenuti che si sono asserragliati all’interno del carcere dopo aver distrutto suppellettili e arredi. Sono detenuti che si trovano al primo piano della casa circondariale.
Già ieri si erano verificate alcune aggressioni nel carcere contro gli agenti e contro il medico del penitenziario. I sindacati avevano sollecitato l’invio di un contingente dei reparti speciali del Gom (Gruppo Operativo Mobile) per ristabilire “l’ordine interno da tempo messo in discussione e garantire la sicurezza del personale”. Il presidente e il segretario regionale del sindacato di polizia penitenziaria Uspp, Giuseppe Moretti e Ciro Auricchio, hanno parlato di “stato di abbandono” e di “inerzia dei vertici dell’amministrazione rispetto alle nefaste condizioni lavorative del personale”. Secondo i rappresentanti del sindacato mancano almeno 60 agenti presso quella struttura.
“Un intero Reparto detentivo, quello dei ‘comuni’ – ala A e ala B -, sotto il pieno controllo dei detenuti, che si stanno organizzando con olio bollente ed altro materiale atto ad offendere e pronto ad essere usato contro il personale di Polizia Penitenziaria”, aveva lamentato Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria. “Da mesi, settimane, giorni, denunciamo che il carcere è da tempo fuori controllo, e il Sappe proprio ieri era tornato a chiedere ai vertici dell’Amministrazione penitenziaria l’assegnazione urgente e straordinaria di un contingente del Gruppo Operativo Mobile (Gom) della Polizia Penitenziaria per fronteggiare le criticità operative del Reparto irpino, denunciate dal Sindacato in più occasioni e testimoniate anche dalla crescita esponenziale degli eventi critici tra le sbarre”.