I settori a rischio

Intelligenza artificiale, l’impatto sul mondo del lavoro: a rischio 300 milioni di posti

Economia - di Carmine Di Niro - 8 Maggio 2023

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Intelligenza artificiale, l’impatto sul mondo del lavoro: a rischio 300 milioni di posti

Opportunità ma anche rischio, e non solo dal punto di vista etico. Parliamo dello sviluppo dell’intelligenza artificiale, tecnologia che ha tutto il potenziale per sconvolgere in modo significativo la vita di tutti i giorni di milioni di persone e, di conseguenza, anche il mercato del lavoro.

Ne è convinta Goldman Sachs, la celebre banca d’affari statunitense, tra le più grandi al mondo. Un suo studio, dal titolo “The Potentially Large Effects of Artificial Intelligence on Economic Growth”, evidenzia infatti che la capacità da parte dell’IA di generare contenuti in modo automatizzato senza l’intervento umano potrebbe portare “un progresso significativo con effetti macroeconomici potenzialmente importanti e potrebbe aumentare il PIL globale annuo del 7% nei prossimi 10 anni”.

Di fronte a questa portentosa crescita economica c’è il rovescio della medaglia: l’impiego dell’IA potrebbe travolgere e stravolgere il mondo del lavoro e soprattutto far rimanere inoccupati molti lavoratori.

I numeri sono drammatici: se lo sviluppo e l’utilizzo delle intelligenze artificiali nei prossimi dovesse procedere secondo gli attuali ritmi, ciò potrebbe portare alla sostituzione con sistemi di intelligenza artificiale di 300 milioni di lavoratori nel mondo, scrivono gli autori dello studio Joseph Briggs e Devesh Kodnani.

In realtà, evidenziano i due autori, “circa due terzi dei lavori attuali sono esposti a un certo grado di automazione”, ma la maggior parte delle persone potrebbero ‘solo’ essere sollevato di una certa percentuale del lavoro svolto quotidianamente ma senza perderlo.

Quanto ai settori, quelli più esposti al rischio di “sostituzione” sono secondo il report di Goldman Sachs citato dal Financial Times quelli del comparto amministrativo e legale, ma anche nell’ambito bancario e finanziario.

Al contrario chi è impiegato in un settore più “pratico” e manuale, come artigiani e operai, potrà temere meno di perdere il proprio posto di lavoro per la diffusione capillare dell’intelligenza artificiale.

Per evitare un impatto negativo sui lavoratori, molti esperti suggeriscono di investire nella formazione e nello sviluppo di competenze specializzate che possano adattarsi all’evoluzione del mercato del lavoro.

Alcuni effetti comunque si vedono già oggi. Ibm, la più antica e tra le maggiori al mondo nel settore informatico, prevede di sospendere 7.800 nuove assunzioni e sostituirle con l’intelligenza artificiale nel giro dei prossimi cinque anni.

Anche un altro colosso americano, il ‘re’ della grande distribuzione Walmart, ha deciso di puntare forte sull’IA utilizzando un chatbot di Pactum AI, software che aiuta le aziende ad automatizzare la comunicazione e far sì di negoziare automaticamente alcuni accordi con i fornitori. Al momento però, rassicura l’azienda, “Pactum viene utilizzata principalmente per i contatti iniziali, poi subentra un essere umano”.

8 Maggio 2023

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