L'incontro di Mar-a-Lago

Ucraina, il vertice Trump-Zelensky si chiude con un’intesa “al 90%”: restano le distanze su Donbass, Zaporizhzhia e tregua

Esteri - di Redazione

29 Dicembre 2025 alle 10:04

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Ucraina, il vertice Trump-Zelensky si chiude con un’intesa “al 90%”: restano le distanze su Donbass, Zaporizhzhia e tregua

Entrambi hanno professato ottimismo, col presidente ucraino Volodymyr Zelensky che parla di un’intesa sul “90 per cento dell’accordo”, con la sua versione finale che dovrebbe essere raggiunta nelle prossime settimane. Eppure dall’atteso vertice di Mar-a-Lago tra il leader di Kiev e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump restano evidenti le distanze tra i nodi chiave dell’accordo per giungere ad una pace duratura in Ucraina.

I punti irrisolti sono quelli più importanti e più divisivi, quelli che separano maggiormente l’Ucraina e le pretese del regime russo di Vladimir Putin: il futuro del Donbass, la regione separatista filo-russa nell’est dell’Ucraina, quello della centrale nucleare di Zaporizhzhia, la più grande d’Europa e oggi in territorio occupato dai russi, e una possibile tregua pre-accordo di pace.

Eppure Trump e Zelensky sfilando l’uno accanto all’altro professano ottimismo. Un accordo “è vicino. Se le cose vanno bene fra poche settimane ci potrebbe essere”, spiega il padrone di casa della sua tenuta in Florida dove ha ospitato il leader ucraino.

“Qualcuno direbbe che siamo al 95%, io non so la percentuale ma abbiamo fatto molti progressi” aggiunge Trump, pur ammettendo che restano “uno o due temi spinosi”. Uno è appunto il Donbass, di cui Mosca vuole il riconoscimento nonostante ne controlli solamente l’80 per cento del territorio: “È una questione difficile. Abbiamo posizioni diverse con la Russia“, ha spiegato Zelensky.

“Non direi che su questo punto c’è accordo ma ci stiamo avvicinando. È un grosso problema ma siamo più vicini di quanto probabilmente fossimo. Ci stiamo muovendo nella giusta direzione”, ha aggiunto il presidente statunitense rispondendo a chi gli chiedeva se ci fosse un accordo sul Donbass come zona di libero scambio, una zona demilitarizzata affidata ad un contingente internazionale.

L’altro tema che resta sul tavolo è il futuro della centrale nucleare di Zaporizhzhia. Trump ne ha parlato, prima del bilaterale con Zelensky, col presidente russo Vladimir Putin in una lunga telefonata. Il leader Usa ha avuto le solite parole al miele per lo Zar, “molto serio” nel volere la pace, secondo Trump. Per il tycoon Putin “sta lavorando con l’Ucraina per farla aprire, è bravo in questo senso”.

Sia Zelensky che Putin “vogliono un accordo” e ci sono gli “elementi per raggiungerlo. Siamo nelle fasi finali dei colloqui. O la guerra finirà o andrà avanti per molto tempo”, è stata l’analisi di Trump. Per ora comunque un incontro a tre appare difficile: “Ci sarà al momento giusto”, ha osservato Trump riferendo che la Russia “aiuterà” con la ricostruzione dell’Ucraina.

Altro nodo da sciogliere è una possibile tregua pre-accordo di pace. Anche qui Trump ha mostrato maggiore “sintonia” con Mosca, rispetto alle aspettative ucraina. “Ci stiamo lavorando, capisco Vladimir Putin su questo punto”, ha osservato il presidente Usa. Nel corso della telefonata con Putin che ha preceduto il bilaterale con Zelensky, secondo il Cremlino Trump e Putin avrebbero concordato sul fatto che una tregua prolunghi solo le ostilità.

Infine le garanzie di sicurezza. Zelensky ha riferito che il piano di pace per l’Ucraina prevede attualmente garanzie di sicurezza da parte degli Stati Uniti per 15 anni estendibili, sottolineando che Kiev vorrebbe che raggiungessero un periodo di “30-40-50 anni”. “Ieri abbiamo confermato con il presidente degli Stati Uniti che avremo forti garanzie di sicurezza dagli Usa. In realtà, non è per sempre, nei documenti si parla di 15 anni, con la possibilità di estendere queste garanzie di sicurezza”, ha detto Zelensky citato da Rbc Ucraina. “Gli ho detto che abbiamo già una guerra in corso che dura da quasi 15 anni. Pertanto, vorrei davvero che le garanzie fossero più lunghe. E gli ho detto che vorremmo davvero considerare la possibilità di 30-40-50 anni. Questa sarebbe una decisione storica da parte del presidente Trump” che “ha detto che ci avrebbe pensato”.

Tutto resta dunque in sospeso, in attesa di possibili svolte e accordi nelle prossime settimane. Macchina diplomatica che resta attiva: Zelensky ha dichiarato di voler ospitare a Kiev un incontro con funzionari europei e americani nei “prossimi giorni” per lavorare sui documenti per porre fine alla guerra con la Russia. «Vogliamo che questo incontro abbia luogo e credo che faremo tutto il possibile affinché si svolga in Ucraina», ha dichiarato Zelensky ai giornalisti il giorno dopo aver incontrato Donald Trump, aggiungendo che l’incontro si sarebbe svolto a livello di consiglieri”.

di: Redazione - 29 Dicembre 2025

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