Stop and go di Mosca sul possibile accordo

Putin, sulla pace in Ucraina lo Zar dai due volti: aperture ma con il ritiro dal Donbass, poi “delegittima” Zelensky

Il capo del Cremlino sembra aprire, ma poi dice che un accordo con il presidente ucraino è legalmente impossibile perché reputa il leader ucraino illegittimo

Esteri - di Redazione Web

28 Novembre 2025 alle 09:00

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Alexander Kazakov, Sputnik, Kremlin Pool Photo via AP -Associate Press/ LaPresse
Alexander Kazakov, Sputnik, Kremlin Pool Photo via AP -Associate Press/ LaPresse

Dichiarazioni non facili da decifrare quelle rilasciate ieri da Putin. L’impressione è che sia disposto ad accettare il piano di Trump, ma non quello di Ginevra. E che però ponga una condizione irrinunciabile: il ritiro dell’Ucraina dal Donbass. Putin ha detto che il cessate il fuoco avverrà appena l’Ucraina si ritirerà dal Donbass. E se l’Ucraina non si ritirerà, o chiederà di negoziare sui territori? In quel caso, ha detto Putin, continueremo la nostra azione militare fino al raggiungimento di tutti gli obiettivi.

Questo vuol dire che si possono rispettare i tempi strettissimi chiesti da Trump? Non sembra, dal tono di Putin, che questo sia probabile. Perché, dopo aver aperto a Trump, Putin chiude subito Zelensky. Sostenendo che nelle attuali condizioni è “legalmente impossibile” firmare un accordo di pace con l’Ucraina perché l’Ucraina non ha un presidente legittimo. Ha detto testualmente Putin: “Firmare documenti con la leadership ucraina è inutile. Ne ho parlato molte volte. Credo che la leadership ucraina abbia commesso un errore fondamentale e strategico quando ha avuto paura di partecipare alle elezioni presidenziali. Al contrario, la Russia è riuscita a svolgere le elezioni nonostante fosse coinvolta in un conflitto armato con l’Ucraina. Non appena saranno conclusi accordi di pace di qualsiasi tipo, il che significa che cesseranno i combattimenti, la legge marziale imposta da Kiev dovrà essere immediatamente revocata e altrettanto immediatamente dovranno essere indette le elezioni in Ucraina”.

Putin poi ha polemizzato con l’Europa. Spiegando che chi sostiene che esiste il rischio di attacchi della Russia all’EuropaDice solo menzogne”. Che questo rischio è assolutamente infondato. E poi ha ammonito gli Stati europei affinché evitino di “appropriarsi di beni russi in Europa”. Ha detto che sarebbe un furto. Nonostante tutte le “punture” polemiche verso l’Ucraina e verso l’Unione Europea, l’impressione degli osservatori è che quella di Putin sia stata una apertura. Bisogna vedere quale sarà la reazione di Zelensky e poi valutare la successiva reazione di Putin. Una delegazione ucraina nelle prossime ore si recherà negli Stati Uniti per parlare con i negoziatori americani. Potrebbe essere quella sede il luogo dei passi avanti. Sicuramente l’amministrazione americana farà pressione sull’Ucraina perché accetti le condizioni, dal momento che Trump ha molta fretta di chiudere la guerra tra Kiev e Mosca. La domanda è: Zelensky, contando sull’aiuto e il sostegno dell’Europa, è in condizione di dire dei no a Trump?

Intanto in Ucraina continuano le operazioni militari. E l’Europa non ha sospeso gli aiuti a Kiev. Proprio ieri è stato annunciato che l’Europa fornirà 2 milioni di proiettili di grosso calibro per l’artiglieria di Kiev. E’ un grosso impegno. Sempre ieri una funzionaria di alto grado della Ue ha calcolato in 70 miliardi all’anno la cifra di cui Kiev ha bisogno per sostenere l’esercito. In tutto – ha spiegato – servono circa 120 miliardi, ma l’Ucraina è in grado di stanziarne 50. Gli altri devono essere forniti dai paesi europei. Questo se la guerra finirà. E se invece ci sarà la pace? Secondo la funzionaria le spese si ridurranno, ma non molto.

28 Novembre 2025

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