Le reazioni allo scoop di Bloomberg
Ucraina, la telefonata di Witkoff e i consigli al Cremlino per trattare con Trump: tra i Repubblicani fronda contro l’inviato
La fronda tra i repubblicani scontenti dell’operato di Donald Trump continua ad allargarsi quando manca un anno alle fondamentali elezioni di mid-term. Non è infatti solamente la gestione del dossier Epstein a far rivoltare il partito, con tanto di guerra a distanza tra il presidente e la sua ormai ex fedelissima, la pasionaria dei MAGA Marjorie Taylor Greene che ha annunciato la volontà di lasciare il Congresso.
È infatti lo scoop dell’agenzia Bloomberg ad aver nuovamente terremotato il GOP. Colpa delle rivelazioni dell’agenzia di stampa, che ha pubblicato la trascrizione integrale della telefonata tenuta lo scorso 14 ottobre tra l’inviato statunitense Steve Witkoff e Yuri Ushakov, consulente per la politica estera di Vladimir Putin, con al centro ovviamente l’Ucraina.
Nel colloquio telefonico Witkoff fornisce consigli su come il leader russo avrebbe dovuto presentare a Trump il piano per la pace in Ucraina. In quei cinque minuti Witkoff, autore del piano in 28 punti poi sottoposto a modifiche dopo il ‘no’ di Kiev, che lo considerava una sostanziale resa al Cremlino, spinge in particolare sulla necessità di adulare Trump.
Durante la chiamata, secondo la trascrizione, Witkoff afferma di credere che la Russia “abbia sempre voluto un accordo di pace” e di nutrire il “massimo rispetto per il presidente Putin“. L’inviato statunitense suggerisce a Ushakov che Putin avrebbe dovuto lusingare Trump durante un’imminente telefonata sul cessate il fuoco appena concluso a Gaza e dirgli “che rispettate il fatto che lui sia un uomo di pace e che siete davvero felici di aver visto accadere tutto questo”. Una telefonata che puntualmente si verificherà due giorni dopo, il 16 ottobre, con Trump che la definì “molto produttiva”. Witkoff aveva anche consigliato la creazione di un piano di pace in 20 punti per l’Ucraina, “proprio come abbiamo fatto a Gaza,” invitando Putin a presentarlo a Trump. Nella telefonata inoltre Witkoff affermò di ritenere necessarie le concessioni territoriali da parte dell’Ucraina. “Ora, io so cosa serve per raggiungere un accordo di pace: il Donetsk e forse uno scambio di territori da qualche parte”, le parole dell’inviato speciale Usa a Ushakov.
EXCLUSIVE: US presidential envoy Steve Witkoff advised Russia on how to pitch Ukraine plans to Trump, in audio files reviewed by Bloomberg https://t.co/HI5K8XAa8d
— Bloomberg (@business) November 26, 2025
Dopo la pubblicazione della telefonata, Donald Trump si è speso in prima persona in difesa del suo fedelissimo. “Non ho sentito nulla, ma è una forma molto standard di negoziazione perché lui deve vendere questo accordo” ad entrambe le parti, ha detto il presidente Usa.
Non la pensano così diversi membri del Partito Repubblicano, che hanno pubblicamente criticato Witkoff chiedendone il suo licenziamento. “Questo è un problema importante. E uno dei tanti motivi per cui questi ridicoli spettacoli collaterali e riunioni segrete devono finire”, ha scritto il deputato repubblicano della Pennsylvania Brian Fitzpatrick su X. “Permettete al segretario di Stato Marco Rubio di fare il suo lavoro in modo equo e obiettivo”, ha aggiunto evidenziando la frattura dentro l’amministrazione Usa rispetto alla fine della guerra in Ucraina.
Chiede apertamente il licenziamento di Witkoff invece il deputato del Nebraska Don Bacon, che critica l’amministrazione per la gestione dei negoziati. Witkoff “si comporta come se fosse al soldo della Russia – la denuncia di Bacon – Tutto questo incidente è stato un fiasco e una macchia per il nostro Paese. Deve essere licenziato“.