Nuovo round di negoziati

Il piano di pace per l’Ucraina è pronto, ora tocca a Putin e Zelensky

La bozza scende dai 27 punti originari a 19: eliminati gli aspetti più controversi. Trump ottimista: “Arriverà qualcosa di buono”. Meloni gli fa da portavoce in Ue

Esteri - di Umberto De Giovannangeli

25 Novembre 2025 alle 13:30

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AP Photo/Alex Brandon
AP Photo/Alex Brandon

Il “Piano variabile”. Un Piano che dà i numeri: dai 28 punti dell’origine ai 19 del nuovo.È davvero possibile che si stiano facendo grandi progressi nei colloqui di pace tra Russia e Ucraina??? Non crederci finché non lo vedi, ma potrebbe succedere qualcosa di buono. Dio benedica l’America!”. Lo scrive il presidente Usa Donald Trump su Thruth.

L’amministrazione statunitense potrebbe posticipare di una settimana la scadenza precedentemente fissata per giovedì 27 novembre per l’accordo di un piano di pace da parte dell’Ucraina. Lo scrive l’Economist. “La scadenza del 27 novembre, stabilita da Donald Trump per il sostegno dell’Ucraina al piano di pace, potrebbe essere prorogata di un’altra settimana”, hanno osservato le fonti della pubblicazione. Non è ancora stata organizzata una visita del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, alla Casa Bianca, né un altro vertice tra funzionari Usa e russi sul piano di pace in Ucraina. È quanto riferisce la Cbs, citando fonti dell’amministrazione. Sarebbe comunque prevista in settimana una telefonata tra Zelensky e il presidente Usa.

Trump mostrerebbe scarso interesse per i dettagli del piano americano per la risoluzione del conflitto in Ucraina, mentre a Washington regna un «caos totale» attorno alle reali intenzioni della Casa Bianca. È quanto riporta il Washington Post, citando fonti interne secondo cui il presidente si limiterebbe a concedere generici via libera ai suoi collaboratori senza approfondire i contenuti. «Gli dici: “Voglio provare a negoziare un accordo”. Lui risponde: “Ottimo, provaci e vediamo che succede”. Questo è il livello di dettaglio in cui si addentra», ha raccontato un funzionario, aggiungendo che negli ultimi giorni «diverse parti della Casa Bianca non sapevano bene cosa stesse accadendo. È stato imbarazzante». La bozza del piano, trapelata nei giorni scorsi, ha inoltre sollevato polemiche perché ritenuta troppo vicina alle posizioni russe, con ipotesi di riduzioni delle forze ucraine, rinunce territoriali e assenza di truppe Nato. Da Ginevra, il segretario di Stato Marco Rubio ha provato a smorzare le critiche, parlando di «una versione iniziale» ormai superata da un testo «aggiornato» anche sulla base dei contributi ucraini. Washington e Kiev hanno definito i colloqui «produttivi» e ribadito che qualsiasi accordo dovrà garantire «la piena sovranità dell’Ucraina» e «una pace giusta e sostenibile».

Le delegazioni di Stati Uniti e Ucraina hanno redatto a Ginevra una nuova bozza di piano di pace in 19 punti, ma senza i punti più controversi su cui dovranno decidere i presidenti dei due Paesi. Lo ha riferito al Financial Times il primo viceministro degli Esteri ucraino Sergiy Kyslytsya, che ha fatto parte della delegazione. L’incontro in Svizzera è stato «intenso» ma «produttivo» e ha portato a una completa revisione del documento su cui entrambe le parti sono «positive». Dopo ore di difficili negoziati che hanno rischiato di fallire prima ancora di iniziare, i team statunitensi e ucraini hanno raggiunto un accordo su diverse questioni, ma hanno «messo tra parentesi» i punti più controversi, tra cui le questioni territoriali e le relazioni tra la Nato, la Russia e gli Stati Uniti. Gli ucraini hanno infatti comunicato di `non avere il mandato´ per prendere decisioni sul territorio, in particolare sulla cessione di terre come suggerito nella bozza originale del piano (secondo la costituzione ucraina richiederebbe un referendum nazionale). Su questo a decidere dovranno essere i presidenti Donald Trump e Volodymyr Zelenskyy.

Della versione originale è rimasto «ben poco», ha detto Kyslytsya, spiegando che «è stata fissata una solida base di convergenza e su alcuni punti c’è margine per un compromesso, il resto richiederà decisioni da parte dei leader». «Il piano in 28 punti, così come tutti lo vedevano, non esiste più. Alcuni punti sono stati eliminati, altri sono stati modificati. Non un solo commento da parte ucraina è rimasto senza risposta», conferma il consigliere del capo dell’Ufficio del Presidente dell’Ucraina, Oleksandr Bevz. Tra le misure sparite dal piano americano dopo i negoziati di Ginevra con l’Ucraina, c’è l’uso dei beni russi congelati per la ricostruzione. Lo scrive Bloomberg, a quanto riportano media ucraini. Si tratta del punto numero 14 del testo originale, prima che i 28 capitoletti fossero ridotti a 19. Prevedeva che 100 miliardi di dollari di frozen assetts fossero investiti in progetti a guida americana, con gli Usa che avrebbero ricevuto il 50 per cento dei profitti. Altre proposte per ora cancellate dalla lista potrebbero finire in documenti separati per ulteriori negoziati, spiega sempre l’agenzia americana.

«Ora la nostra delegazione sta tornando a casa, e aspetto un rapporto completo questa sera sull’andamento dei negoziati a Ginevra e sui punti chiave dei partner. In base ai rapporti decideremo i prossimi passi e i tempi. Continueremo a coordinarci con l’Europa e altri partner nel mondo. Contiamo di raggiungere i risultati necessari, e sono grato a tutti coloro che sono con l’Ucraina». Lo scrive su Telegram il presidente ucraino Voldymyr Zelensky. Aggiungendo di avere parlato con il premier della Norvegia, con il quale ha «discusso della situazione diplomatica e della cooperazione bilaterale» informandolo dei «primi risultati del lavoro dei consiglieri a Ginevra».

Il progetto del piano di pace proposto dagli Stati Uniti sarà sottoposto a revisione e modifica da parte della Russia, dell’Ucraina, degli Stati Uniti e dell’Europa. Lo ha dichiarato il consigliere presidenziale russo Yuri Ushakov, parlando con la stampa. «A noi è stato trasmesso un determinato progetto, che è attualmente in discussione. Naturalmente sarà oggetto di revisione e modifica sia da parte nostra, sia, con ogni probabilità, da parte ucraina, statunitense ed europea. Si tratta di una questione molto seria. Ma, per il momento, come ho già detto, nessuno ne ha ancora discusso direttamente con noi», ha affermato Ushakov. In questo giro di piani, riveduti, corretti, stravolti, si è consumato il 1.369° giorno di guerra in Ucraina.

25 Novembre 2025

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