Presenti tutti i partiti tranne FdI

Scioperiamo contro il giornalisticidio di Gaza

289 giornalisti uccisi nella Striscia

Esteri - di Asia Buconi

10 Settembre 2025 alle 17:00

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Scioperiamo contro il giornalisticidio di Gaza

La lettura dei nomi e dei cognomi dei 289 giornalisti uccisi a Gaza è durata dalle 12.20 alle 13.10 di ieri. Se si aggiungono quelli dei reporter libanesi e israeliani, il conto sale a 294. Per pronunciarli uno a uno, sul palco di piazza Santi Apostoli, a Roma, accompagnati dal violino di Marco Quaranta, si sono alternati esponenti dell’Ordine dei giornalisti del Lazio (ad aprire è stato il presidente Guido D’Ubaldo), che ha organizzato il presidio riprendendo una proposta di Articolo 21, presente insieme a numerose altre realtà associative. Oltre a loro c’erano volti dello spettacolo (tra cui Anna Foglietta) e molti esponenti politici: tra gli altri, i dem Filippo Sensi e Laura Boldrini, i leader di Avs Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, la pentastellata Presidente della Commissione di Vigilanza Rai Barbara Floridia, l’assessore alla Cultura di Roma Massimiliano Smeriglio.

Gli organizzatori hanno fatto sapere che c’erano tutti i partiti, eccezion fatta per Fratelli d’Italia. La piazza parlava bene del giornalisticidio in corso nella Striscia: a terra un grande cartellone riportava i nomi delle vittime, di cui veniva specificato il ruolo, la testata e le modalità in cui hanno perso la vita. Accanto ai nomi, l’immagine di un elmetto da reporter, e la scritta stampata in inglese: “Non uccidere l’informazione”. Vicino, su un altro cartellone, c’erano foto macchiate di vernice rossa, simbolo del sangue versato. Altre immagini del volto dei giornalisti uccisi erano appese al collo dei presenti. “Abbiamo voluto questa manifestazione, riprendendo una proposta di Articolo 21, non solo per ricordare le vittime, ma anche chi lavora lì in condizioni disagiate – ha detto il presidente dell’Odg Lazio, Guido D’UbaldoSperiamo anche che ci sia la possibilità che una delegazione internazionale finalmente possa entrare nella Striscia, ricordando a tutti che il giornalismo non è terrorismo“. Mentre Giuseppe Giulietti, fondatore di Articolo 21, ha sottolineato che “quello che sta accadendo in Palestina non è un massacro come gli altri, ma un giornalisticidio che precede un genocidio, per usare le parole di Grossman”.

Così rilanciamo ai presenti la possibilità – suggerita dal direttore Sansonetti giorni fa in queste pagine – di organizzare uno sciopero dei giornalisti per dire basta al massacro dei colleghi che è in corso nella Striscia. “Sono d’accordo”, dice il presidente dell’odg Lazio D’Ubaldo. Gli fa eco Bonelli di Avs, che definisce “necessario” non solo lo sciopero dei giornalisti, ma anche “uno sciopero generale” perché “di fronte a un genocidio dobbiamo essere coloro i quali hanno fatto tutto per segnalare questo orrore”. Si dice d’accordo con lo sciopero anche il coordinatore di Articolo 21 Giuseppe Giulietti: “La proposta può piacere o no, io penso addirittura che siamo in ritardo”. “Convochiamo in piazza centinaia e centinaia di giornalisti, ancora più di oggi, con le foto dei cronisti palestinesi – continua Giulietti – e chiediamo che si possa forzare il valico di Gaza”. E conclude: “Assumiamo un altro impegno: essere scorta mediatica della Flotilla. Sento tante critiche e poche controproposte. Ecco: chi critica deve avere l’onere della controproposta”.

10 Settembre 2025

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