Gattuso è il nuovo allenatore della Nazionale, a “Ringhio” la missione di riportare l’Italia ai Mondiali

Come ampiamente annunciato negli ultimi giorni, Gennaro Gattuso è il nuovo allenatore della Nazionale italiana maschile di calcio. L’ufficialità l’ha data la Federazione Calcistica Italiana (FIGC). “Bentornato” le parole sui social. Soprannominato Ringhio, per la sua ferocia agonistica in campo e in panchina, è chiamato al durissimo compito di compattare un gruppo privo di grandi talenti per riportare l’Italia ai Mondiali dopo le clamorose assenze ai Mondiali del 2018 in Russia e del 2022 in Qatar.

Gattuso succede a Luciano Spalletti, allenatore da due anni della Nazionale, che era succeduto a Roberto Mancini e che aveva portato l’Italia agli Europei salvo uscire in malo modo agli ottavi di finale contro la Svizzera. Fatale la sconfitta per 3 a 0 subita dalla selezione in Norvegia alla prima gara di qualificazione ai Mondiali in programma l’anno prossimo negli Stati Uniti-Messico-Canada.

Gattuso ha 47 anni, la sua ultima stagione aveva allenato l’Hajduk Spalato, classificatasi terza nel campionato croato a soli due punti dalla prima in classifica. Da calciatore ha vinto tutto con il Milan del Presidente Silvio Berlusconi e dell’allenatore Carlo Ancelotti. E aveva fatto parte da titolare della Nazionale campione del mondo in Germania nel 2006, è uno dei tanti calciatori di quella squadra ad aver intrapreso la carriera di commissario tecnico.

Da allenatore non ha tuttavia riscosso gli stessi successi ottenuti da calciatore. Ha allenato già molte squadre, non ha mai ricoperti incarichi a lungo termine. Marsiglia, Valencia, Napoli, Milan, Pisa, Ofi Creta, Palermo, Sion. Ha vinto la Coppa Italia nel 2020 con il Napoli. È stato chiamato spesso in situazioni di grande crisi, ha quasi sempre mancato gli obiettivi finali, anche se a volte a causa di dettagli o per pochissimo. “Credo che alla fine abbiamo fatto la scelta migliore possibile”, le parole di Gianluigi Buffon, Capo Delegazione della Nazionale, a RaiSport. “Quello che realmente interessa è evitare di fare figure non da Italia. Il calcio si è livellato, vincere è diventato difficile con chiunque, ma tra perdere e perdere in una certa maniera c’è differenza e si può evitare con alcuni accorgimenti”.

Contratto di un anno. Sei partite da settembre a novembre per provare a rimontare la Norvegia e arrivare primi in classifica nel girone per qualificarsi di diritto. Con il secondo posto si va ai playoff, in programma a marzo 2026. La prima partita a Bergamo, contro l’Estonia, il 5 settembre. “Gattuso è un simbolo del calcio italiano. L’azzurro per lui è come una seconda pelle”, le parole del presidente della Federcalcio italiana, Gabriele Gravina. “Le sue motivazioni, la sua professionalità e la sua esperienza saranno fondamentali per affrontare al meglio i prossimi impegni della Nazionale. Consapevoli dell’importanza dell’obiettivo che vogliamo raggiungere, lo ringrazio per la disponibilità e la totale dedizione con cui ha accettato questa sfida, condividendo il progetto della Figc di sviluppo complessivo del nostro calcio, nel quale la maglia azzurra riveste una centralità strategica”.

Sarà presentato giovedì prossimo a Parco dei Principi a Roma. Nella stessa occasione saranno annunciati i membri del suo staff.