Che cosa succede al Giubileo dopo la morte di Papa Francesco

Non è la prima volta che un Papa muore nel bel mezzo del Giubileo, anno di grazia, riconciliazione e speranza che Francesco aveva dedicato alla speranza. Il Pontefice è morto questa mattina, aveva 88 anni. Alla morte seguono cerimonie e rituali specifici come la veglia funebre, il funerale e il conclave per eleggere un nuovo Papa.

Al Camerlengo, che con il Gran Penitenziere restano in carica a differenza di tutti i capi dei dicasteri della Curia romana, spetta la conferma della morte del Pontefice. Queste due figure sono anche responsabili del Collegio Cardinalizio per lo svolgimento degli uffici ordinari durante la sede vacante. L’amministrazione provvisoria della Chiesa cattolica è assunta dal Collegio Cardinalizio fin a quando tutti i cardinali non saranno riuniti nel conclave.

Il Giubileo dura un anno, quello della Speranza indetto da Papa Francesco prevede oltre trenta appuntamenti. Si tratta di eventi di grande portata, con arrivo di fedeli e pellegrini da tutto il mondo, sono ampiamente e approfonditamente pianificati. Gli eventi potrebbero subire delle modifiche, alcuni potrebbero essere sospesi o interrotti. La canonizzazione di Carlo Acutis, per esempio, è stata sospesa. I protocolli potrebbero anche loro essere rivisti e altre misure potrebbero essere aggiunte.

Si tratterebbe insomma di una sfida non indifferente che però la Chiesa non incontra per la prima volta nella sua storia. Era il 1700 quando papa Innocenzo XII, Antonio Francesco Pignatelli, morì a 85 anni. Fu quella la prima volta che la Porta Santa venne aperta da un Papa e chiusa da un altro, Clemente XI. È presumibile pensare che l’organizzazione del Giubileo subirà complessivamente o parzialmente delle modifiche ma anche che la Chiesa disponga di sufficienti autorità per proseguire le celebrazioni.