Il polo del lusso
Fondaco dei Tedeschi chiude, cos’è il centro commerciale di lusso di Venezia: la crisi e il licenziamento dei dipendenti
Dopo otto anni di vita, entro il mese di settembre 2025, il centro commerciale del lusso che ha sede nello storico Fondaco dei Tedeschi di Venezia chiuderà i battenti. Lo ha deciso la società Dfs Italia, braccio operativo del gruppo del lusso Lvmh di Bernard Arnault, che include marchi come Louis Vitton e Christian Dior.
Dfs lo ha fatto sapere in una comunicazione inviata a Regione, ispettorato del lavoro e sindacati, in cui si annuncia la prossima chiusura del polo del lusso. Il centro commerciale aveva aperto nel palazzo duchesco, costruito nel 1200 e che si trova accanto all’iconico Ponte di Rialto, uno dei luoghi più noti e visitati della città di Venezia, nel 2016: la società con sede ad Hong Kong aveva affittato il palazzo, precedentemente sede delle Poste, compiendo una grossa e contestata opera di restauro firmata dall’architetto Rem Koolhaas per diventare un centro commerciale del lusso, ideale per i facoltosi turisti che ogni giorno visitano la città lagunare.
Nei giorni scorsi la doccia fredda per istituzioni e dipendenti, con la lettera che annuncia la chiusura e il licenziamento di tutti i 226 dipendenti di Fondaco dei Tedeschi. Dfs ha intenzione di non rinnovare il contratto di affitto, che scadrà a settembre 2025, chiudendo i battenti e licenziando tutti i lavoratori.
Colpa degli affari in calo, la giustificazione della società: ad affossare i conti è stata in particolare la pandemia di Covid-19. Secondo quanto riferisce il Corriere del Veneto, Dfs Italia ha chiuso i bilanci con 30,6 milioni di perdite nel 2020; 30,4 nel 2021; 24,4 nel 2022; 6 milioni di euro l’anno scorso e 17 milioni al 31 ottobre di quest’anno per un totale di 100 milioni in cinque anni.
La pandemia è ormai passata, ma i suoi effetti restano ancora evidenti per il Fondaco dei Tedeschi, in particolare per la “significativa riduzione del turismo proveniente dalle aree asiatiche, che rappresenta la maggior parte della clientela di beni personali di lusso quali quelli commercializzati da Dfs Italia”, oltre che per una più generale e mondiale crisi del settore del lusso.
Il centro commerciale resterà aperto per il primo semestre del prossimo anno, poi gli ultimi mesi saranno dedicati al disallestimento: tutti i 226 dipendenti saranno licenziati nel giro di due mesi dal termine della procedura.
Sono all’insegna dello stupore i commenti che arrivano dal Comune di Venezia. In particolare l’assessore allo sviluppo economico Simone Venturini evidenzia che l’Ente “non ha ricevuto alcun tipo di preavviso, altrimenti come amministrazione comunale ci saremmo adoperati per individuare, insieme a tutti i soggetti coinvolti, possibili percorsi alternativi e diversi da una così drastica soluzione”.
L’assessore, d’intesa con il sindaco Luigi Brugnaro, ha convocato “urgentemente” le organizzazioni sindacali per fare il punto della situazione e verificare le prossime iniziative, “mettendo al centro la salvaguardia del percorso professionale dei dipendenti in questo momento difficile. Ci confronteremo immediatamente con la Regione Veneto e con le altre istituzioni interessate dalla vertenza”.