Medio Oriente in fiamme
Israele attacca l’Iran, la risposta ai raid del 1° ottobre: colpiti obiettivi militari, per gli Usa è “autodifesa”
Esteri - di Redazione

La situazione in Medio Oriente rischia di deflagrare in un conflitto aperto e globale tra i due principali “attori” dell’area. Nella notte tra venerdì e sabato 26 ottobre l’IDF ha compiuto raid in più fasi e “a più livelli” su obiettivi militari in Iran, un lancio di missili che è una risposta all’attacco iraniano contro lo stato ebraico dello scorso primo ottobre.
Preoccupazione rilanciata dal New York Times, che parla di un attacco diretto che “accresce le paure che i turbolenti conflitti in Medio Oriente possano sfociare in una guerra totale tra Israele e Iran, le due potenze militari più forti nella regione”.
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L’attacco israeliano in Iran
“In risposta a mesi di continui attacchi dal regime iraniano contro lo Stato di Israele, sono in corso bombardamenti mirati su obiettivi militari in Iran da parte delle forze di difesa israeliane”, è infatti l’annuncio ufficiale dell’IDF sulle operazioni in corso questa notte.
L’esercito israeliano afferma che “come ogni altro paese sovrano nel mondo, lo Stato di Israele ha il diritto e il dovere di rispondere”, a causa “del regime iraniano e dei suoi delegati nella regione che attaccano incessantemente Israele”. “Le nostre capacità difensive e offensive sono completamente mobilitate”, affermano i militari. “Faremo tutto il necessario per difendere lo Stato d’Israele e il popolo d’Israele”.
L’attacco all’Iran è durato più di tre ore, con tre diverse ondate, durante le quali Israele ha attaccato basi militari, sistemi di difesa aerea, impianti di produzione missilistica e lanciatori di missili terra-terra nei distretti di Teheran e di Khuzestan e Ilam nella parte occidentale del
Gli obiettivi e i danni del raid
Esplosioni sono state avvertite diverse aree del paese, inclusa la capitale Teheran, ma raid avrebbero coinvolto anche la regione di Damasco, secondo quanto riportano media siriani.
Nel mirino però non ci sarebbero né impianti nucleari né petroliferi, due obiettivi a lungo “chiacchierati” nelle scorse settimane come possibili target della controffensiva israeliana in Iran.
Il regime di Teheran da parte sua ha minimizzato la portata dei danni, “limitati” secondo un comunicato diffuso dalle autorità. Questo falso regime (Israele) ha attaccato parti dei centri militari nelle province di Teheran, Khuzestan e Ilam”, si legge in un comunicato, aggiungendo che l’attacco “ha causato danni limitati” mentre veniva intercettato. L’esercito iraniano ha però ammesso che due soldati sono stati uccisi durante l’attacco israeliano.
Il ruolo di minacciare Tel Aviv è stato affidato dal regime dell’Ayatollah al primo vicepresidente iraniano Mohammad Reza Aref: per quest’ultimo “il potere dell’Iran umilierà i nemici della madrepatria“, ha scritto su X.
Per gli Usa è “autodifesa”
La Casa Bianca, che secondo quanto riferisce Fox News è stata informata da Israele poco prima che venisse lanciato l’attacco all’Iran, si è schierata al fianco dello storico alleato.
In una nota l’amministrazione Biden ha definito gli attacchi di Israele contro l’Iran “autodifesa”. Gli attacchi israeliani contro obiettivi militari in Iran sono “un’operazione di autodifesa”, ha detto il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americana, Sean Savett. “I raid mirati su obiettivi militari” sono “una risposta all’attacco con missili balistici dell’Iran contro Israele il 1° ottobre”.
Allo stesso tempo Savett ha chiarito che Washington non sta partecipando all’offensiva. “Noi comprendiamo – ha dichiarato il portavoce del consiglio di sicurezza nazionale – che Israele stia conducendo attacchi mirati contro obiettivi militari. Ma rivolgetevi al governo israeliano per ulteriori informazioni su questa operazione”.