La rete degli obiettori
Ci rifiutiamo di fare la guerra, ecco perché
Dall’inizio della guerra, Mesarvot Network ha sostenuto altri obiettori che alla guerra hanno detto “mi rifiuto”: Tal Mitnik (185 giorni di carcere), Sofia Orr (85 giorni) e Ben Arad (95 giorni). I tre obiettori di coscienza imprigionati questa settimana hanno ricevuto aiuto e sostegno dagli altri obiettori.
Tre diciottenni israeliani sono stati condannati a 30 giorni di carcere per essersi rifiutati di arruolarsi nell’esercito di Tel Aviv per protestare contro la guerra a Gaza e l’occupazione in corso
Yuval Moav di Kfar Neter è stato condannato lunedì, Oryan Mueller di Tel-Aviv è stato condannato martedì e Itamar Greenberg di Bnei Brak è stato condannato ieri. Tutti e tre vengono mandati nella prigione militare di Neve Ztedek.
Leggiamo nella dichiarazione di rifiuto di Yuval Moav: “Mi rifiuto di arruolarmi nell’esercito israeliano. Ai miei fratelli e sorelle palestinesi: nel mio semplice atto, voglio essere solidale con voi. So che ogni bambino a Gaza è costretto ad essere un eroe più grande di quanto lo potrò mai essere io. So che nelle prigioni israeliane ci sono bambini – più giovani di me – che non hanno colpe, il cui dolore non potrei mai conoscere. Riconosco anche che non rappresento l’opinione della maggioranza nella mia società. Ma nella mia azione, spero di levare la voce anche di quelli di noi che stanno aspettando il giorno in cui possiamo costruire un futuro comune, costruire una società basata sulla pace e l’uguaglianza, e non sull’occupazione e l’apartheid”.
Leggiamo nella dichiarazione di rifiuto di Itamar Greenberg: “Sono cresciuto in una famiglia Haredi a Bnei Brak. Quando avevo 12 anni, ho deciso che mi sarei arruolato nell’Idf per diventare una vera parte della società israeliana. Non volevo essere un soldato, ma volevo essere un israeliano. Ora ho 18 anni e so che è una grave ingiustizia nella nostra società il fatto che la porta attraverso la quale dover passare per essere una parte di questa società è accettare l’oppressione e l’uccisione di un altro popolo. Una società giusta non può essere costruita su canne di pistola”.
Leggiamo nella dichiarazione di obiezione di coscienza di Oryan Mueller: “La vendetta è il meccanismo principale del ciclo del sangue, la guerra a Gaza è il modo più estremo in cui lo stato di Israele approfitta della spinta alla vendetta per far avanzare l’oppressione e la morte in Israele/Palestina. La lotta contro la guerra non è sufficiente. Dobbiamo combattere i meccanismi strutturali che la consentono: il razzismo sistemico all’interno di Israele, il regime militare dell’apartheid gestito proprio in Cisgiordania, l’aumento dell’estremismo violento e militarista tra la popolazione ebraica di Israele, l’industria degli insediamenti e molti altri fattori”. Dall’inizio della guerra, Mesarvot Network ha sostenuto altri obiettori che alla guerra hanno detto “mi rifiuto”: Tal Mitnik (185 giorni di carcere), Sofia Orr (85 giorni) e Ben Arad (95 giorni). I tre obiettori di coscienza imprigionati questa settimana hanno ricevuto aiuto e sostegno dagli altri obiettori.
*La rete degli obiettori di coscienza israeliani al servizio militare. (Mesarvot vuol dire Mi rifiuto)