Sudamerica
Bolivia, è l’ora più buia: militari fanno irruzione nella sede del governo, il tentato colpo di Stato
I militari guidati dall'ex comandante dell'Esercito boliviano, Juan José Zuñiga. "Il Paese non può andare avanti così". Condanna dell'UE
Esteri - di Redazione Web
Bolivia in bilico in queste ore, altissima tensione nel Paese Sudamericano dove un centinaio di soldati hanno fatto irruzione nel palazzo del governo. Un tentativo di colpo di Stato. “Resistere”, l’imperativo del Presidente Luis Arce. I militari sono guidati dall’ex comandante dell’Esercito boliviano, Juan José Zuñiga. Le immagini dell’irruzione sono state mostrate dall’emittente Telesur: ‘si vedono un blindato che fora il portone principale del palazzo presidenziale a La Paz per fare irruzione.
Al momento le informazioni in arrivo sono piuttosto confuse. È successo tutto poco dopo le 21:00. Il Presidente Arce ha prima parlato di una “mobilitazione irregolare di alcune unità dell’esercito” e in seguito ha denunciato esplicitamente un golpe. “La democrazia deve essere rispettata”, aveva scritto sul social X. Un video diffuso dalla televisione locale lo ha ripreso mentre affrontava il comandante Zúñiga nell’androne del Palazzo. “Sono il suo capitano e le ordino di ritirare i suoi soldati e non permetterò questa insubordinazione”.
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“Abbiamo bisogno che il popolo boliviano si organizzi e mobiliti contro il colpo di Stato e a favore della democrazia. Non possiamo permettere che una volta di più, tentativi golpisti si portino via vite dei boliviani”, ha aggiunto ancora Arce sui social. Così il vicepresidente David Choquehuanca: “Denunciamo alla comunità internazionale che in Bolivia è in corso un Colpo di Stato contro il nostro Governo democraticamente eletto”.
Cosa sta succedendo in Bolivia
Un colpo di Stato in Bolivia era stato già condotto in Bolivia nel 2019, quando era stato rovesciato il governo di Evo Morales. Il Paese negli ultimi mesi era stato attraversato da proteste per via della crisi economica. Zuñiga era stato destituito ieri dopo aver minacciato pubblicamente l’ex presidente Morales, di sinistra, esponente della cosiddetta “Ola Rosa”, primo indigeno a guidare lo Staro.
Prima di fare irruzione ha rilasciato una dichiarazione pubblica in piazza Murillo, dove aveva ammassato carri armati e soldati davanti all’ingresso. Ha chiesto le dimissioni del Presidente Luis Arce e di tutto il governo. Ha detto alla stampa che presto sarà nominato un nuovo governo perché “il Paese non può andare avanti così”. Ha anche annunciato la liberazione di detenuti politici. “Libereremo Anez, il governatore di Santa Cruz, Luis Fernando Camacho, i militari detenuti”.
Condanna dei fatti anche da parte dell’Unione Europea, con le parole dell’Alto Rappresentante Josep Borrell: “L’Unione europea condanna qualsiasi tentativo di rovesciare l’ordine costituzionale in Bolivia e di rovesciare i governi democraticamente eletti, ed esprime la propria solidarietà al governo e al popolo boliviano”.