A Napoli
La ‘lezione’ di Eshkol Nevo: come il tempo agisce sul cambiamento e la democrazia dei racconti per spiegare l’amore
Un incontro dove si è respirata la passione per i libri e la letteratura. Come nasce una storia, come si sviluppa e che rapporto ha con la vita reale. L'incontro alla Foqus in occasione della presentazione dell'ultimo libro dello scrittore israeliano: 'Legami', edito da Feltrinelli Gramma
Cultura - di Andrea Aversa
Eshkol Nevo con semplicità delicatezza ha trasmesso tutto il suo amore per le storie. Lo scrittore israeliano ha saputo comunicare, in poco più di un’ora, la passione che ha per la letteratura. Lo ha fatto attraverso esempi pratici. Racconti di sue esperienze vissute che la maggior parte delle volte hanno ispirato i suoi romanzi. E così è stato anche per l’ultimo libro, ‘Legami‘, edito da Feltrinelli. L’autore ha presentato questa raccolta di racconti a Napoli presso la Foqus. Ad accompagnarlo una piccola scorta composta da agenti della polizia in borghese: i tempi di oggi, per un ebreo, sono quelli che sono. Nevo ha dialogato con Malcom Pagani e l’incontro è stato arricchito dalle musiche di Simone Campa.
Eshkol Nevo e il suo ultimo libro: ‘Legami’
L’autore ha spiegato come ‘Legami‘ ha avuto inizio, un percorso lungo 13 anni (la prima storia risale al 2010, l’ultima al 2023), caratterizzato dall”Amico ritrovato‘ (per parafrasare il libro di Fred Uhlman) e nato grazie all’esigenza, “al desiderio” – come lo stesso scrittore ha detto – di dover scrivere. Protagonisti del volume sono il tempo e il cambiamento e come l’uno agisce sull’altro, incidendo sulle vite delle persone. “Una raccolta di racconti – ha spiegato Nevo – è un insieme di parti tra loro collegate. È come un viaggio: c’è la partenza, c’è il viaggio stesso e c’è l’arrivo. Un libro del genere ti permette di parlare di un tema, come quello dell’amore, da più punti di vista. Ecco, in questo senso, i racconti sono democratici“.
Eshkol Nevo: la passione per le storie
In ‘Legami‘ si piange e si ride. Nel libro ci sono gioia e ironia. Ognuno di noi, leggendo quelle storie, vi si può immedesimare. Alla fine Eskol si è prestato al consuetudinario rito del ‘firma copie‘. Lo ha fatto con gentilezza e disponibilità, nonostante la stanchezza. Non eravamo in pochi. Poi è arrivato il mio turno. “Come ti chiami?“, mi ha chiesto dopo che ci siamo salutati e stretti la mano, “Andrea – gli ho risposto – Ma potrebbe dedicare il libro a mia figlia?“, “certo – ha detto Nevo – Come si chiama e quanti anni ha?“, “Si chiama Giulia ed ha due anni“, a quel punto, lo scrittore si è tolto la giacca ed ha esclamato (sorridendo): “Wow! È la mia fan più giovane ed ama già i libri. Sai io ho tre figlie, non hai idea di quanto sia bello per un padre avere delle figlie femmine“. Sto imparando a capirlo, caro Nevo. Un piccolo aneddoto per dire che anche questo è Eshkol Nevo.