Approvato dall'Ema
Insulina settimanale, ok dell’Ema all’Icodec: cos’è il farmaco che permetterà una rivoluzione nella terapia
Niente più 365 somministrazioni annuali, una al giorno, per la gestione del diabete. È la promessa che arriva da Novo Nordisk, la società farmaceutica che si è vista approvare dall’ente regolatorio europeo del farmaco, l’Ema, la sua insulina settimanale.
L’Icodec, questo il nome del farmaco, consentirà ai pazienti adulti affetti da diabete di dover somministrare l’insulina “solamente” 52 volte all’anno, una ogni settimana.
Come funziona l’insulina settimanale
“L’insulina basale Icodec una volta alla settimana ha ottenuto una riduzione della glicemia1 (misurata da una variazione dell’HbA1c) e un Time in Range2 (tempo trascorso entro l’intervallo di glicemia raccomandato) superiori rispetto all’insulina basale giornaliera nelle persone con diabete di tipo 2. Nelle persone con diabete di tipo 2 che non sono state precedentemente trattate con insulina, i tassi complessivi osservati di ipoglicemia clinicamente significativa o grave3 sono stati inferiori a un evento per paziente-anno di esposizione sia con l’insulina basale Icodec una volta alla settimana che con i comparatori”, spiega in una nota Novo Nordisk, la multinazionale danese del farmaco, produttore del 49% dell’insulina globale, che si è vista approvare dall’Ema il farmaco.
“Nelle persone con diabete di tipo 1, l’insulina basale Icodec una volta alla settimana ha dimostrato non inferiorità nel ridurre l’HbA1c con un tasso stimato più elevato, statisticamente significativo, di ipoglicemia grave o clinicamente significativa rispetto all’insulina degludec4. Nell’ambito del programma, l’insulina basale icodec una volta alla settimana sembrava avere un profilo sicuro e ben tollerato“, aggiunge ancora l’azienda.
Per Martin Holst Lange, vicepresidente esecutivo per lo sviluppo presso Novo Nordisk, “riducendo il numero di iniezioni di insulina basale da sette a una alla settimana, riteniamo che Awiqli abbia il potenziale per avere un impatto significativo e migliorare il trattamento per le persone che vivono con il diabete“.
L’impiego in Italia
Dopo il via libera europeo il professore Angelo Avogaro, presidente della SID, la Società italiana di diabetologia, chiede una rapida approvazione del farmaco anche in Italia da parte dell’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco. “Auspichiamo che l’Aifa dia il suo nulla osta all’approvazione di questa insulina innovativa, che coniuga benefici clinici a sostenibilità ambientale grazie alla diminuzione nel numero di penne utilizzate e quindi all’uso della plastica“, spiega Avogaro.
Per il numero uno dei diabetologi italiani “si tratta di un miglioramento evidente nella gestione della malattia, con ripercussioni positive sia sulla qualità di vita che sull’aderenza al trattamento. La necessità della somministrazione quotidiana, infatti, può essere stressante e influire sulla continuità di trattamento. La nuova insulina basale viene somministrata sottocute, una sola volta alla settimana, e ha mostrato di migliorare il controllo glicemico, rispetto alla versione giornaliera, senza un aumento del rischio di ipoglicemia” continua Avogaro. “I vantaggi sono notevoli, come la riduzione del carico di trattamento: meno iniezioni (da 7 a 1 a settimana) possono significare un minor numero di aghi, meno dolore e una maggiore semplicità, migliorando la compliance e la qualità della vita. Miglioramento del controllo glicemico e minore rischio di ipoglicemia: le formulazioni settimanali rilasciano l’insulina in modo più costante, riducendo i picchi e i cali di zucchero nel sangue e il rischio di ipoglicemia grave. Il migliore controllo glicemico a lungo termine può ridurre il rischio di complicazioni diabetiche come malattie cardiache, ictus, nefropatia e retinopatia”.