Le violenze
Matteo Falcinelli, la madre: “Tortura disumana, polizia USA come la Gestapo nei lager”
La donna racconta le conseguenze sul figlio 25enne: "Ha perso la solarità, non riesce a fare azioni quotidiane. Non è più lo stesso"
Cronaca - di Redazione Web
La madre di Matteo Falcinelli, lo studente italiano arrestato negli Stati Uniti e ripreso in condizioni inaccettabili in stato di detenzione, ha rilasciato un’intervista all’Ansa. Vlasta Studenicova ha parlato di tortura. “Mi permetto di dire, a mio avviso, anche arresto infondato: hanno fatto una cosa disumana, che mi ricordo di aver visto a scuola quando ci facevano vedere film di come la Gestapo torturava i prigionieri nei campi di concentramento. Hanno superato ogni limite”. Al momento, il giovane, su indicazione dei legali non può parlare pubblicamente.
Falcinelli ha 25 anni, è di Spoleto, provincia di Perugia. È iscritto al corso di laurea in management alla Florida International University. Ha concluso il semestre con successo, due A e una A-. Contro di lui sono stati mossi tre capi di accusa, ha intenzione di riprendere gli studi già in primavera. È successo tutto alla fine di una serata a febbraio, quando era uscito da solo all’inizio dello spring break, al Dean’s Gold, vicino al campus. Uno strip club a nord di Miami. Non è ancora chiaro quello che è successo all’interno del locale.
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Cos’è successo a Matteo Falcinelli
La madre ha raccontato che il figlio non sapeva si trattasse di un locale per soli uomini. “Era uno strip mortorio”. Una donna gli avrebbe offerto prestazioni sessuali di mezz’ora per 500 dollari, per un’ora 1.000 dollari. Il ragazzo aveva rifiutato e aveva conosciuto una ragazza Giselle, con la quale avrebbe ordinato da bere. A questo punto le ricostruzioni diventano confuse: Falcinelli non aveva più trovato i suoi due telefoni cellulari. Avrebbe avuto un diverbio con il buttafuori. Il locale avrebbe chiamato la polizia che all’esterno del locale avrebbe arrestato il ragazzo dopo un nuovo diverbio. In alcuni video di Repubblica si vede il ragazzo chiedere alla polizia di riavere i suoi due telefoni cellulari, il rapporto di polizia parla invece di 500 dollari.
La madre dello studente sospetta che al figlio avrebbero somministrato delle droghe. “Verso le due Matteo decide di andare a casa e va a pagare, da quel momento è totale backout, non si ricorda assolutamente nulla fino alle 3.38 quando lo arrestano e gli premono la testa contro l’asfalto. Lì ricorda la forte pressione sulla testa e quello è il primo ricordo, quindi lui non sa per quale motivo si trova in quella situazione e cosa è successo”. Gli agenti avrebbero immobilizzato il ragazzo e lo avrebbero ammanettato dopo le sue insistenze.
L’arresto di Matteo Falcinelli
La donna ha raccontato come gli agenti “lo hanno buttato a terra, lo hanno sottoposto a violenze psicologiche, ha tentato il suicidio nell’auto della polizia”. E in carcere “gli hanno messo la tutina arancione e gli hanno assegnato il letto in alto senza scala ma a causa delle ferite aveva forti difficoltà a raggiungerlo”. Gli agenti non avrebbero avvertito né il consolato né i familiari, procedura prevista dalla legge in caso di ferite. I video dell’accaduto all’interno della stazione di polizia sono stati pubblicati sul sito del Quotidiano Nazionale: si vedeva uno degli agenti coinvolti che mostrava i poliziotti legare insieme dietro la schiena polsi e caviglie del 25enne italiano in una postura definita “hogtie“.
La Polizia di Miami avrebbe avviato un’indagine interna sull’accaduto. Falcinelli sarebbe rimasto legato in quella posizione per 13 minuti. È uscito di carcere dopo tre giorni dietro cauzione. Aveva anche accettato di far cadere tutte le accuse a condizione di frequentare un programma rieducativo. Gli avvocati hanno ottenuto i video dell’arresto soltanto il 12 aprile, non è chiaro in che modo. “Se la violenza negli Stati Uniti è toccare involontariamente la targhetta di un ufficiale, allora quello che hanno fatto a Matteo come lo vogliamo chiamare?”
Il processo a Matteo Falcinelli
La madre ha parlato del figlio come di una persona totalmente cambiata, che ha perso la sua solarità, che ha difficoltà a compiere anche dei consueti gesti quotidiani con naturalezza. “Mamma, neanche da bambino ho avuto un bisogno di un abbraccio come adesso – le avrebbe detto – Anche di Marco e vorrei che non mi lasciaste più. Da quel momento dormo abbracciata con lui. Ha gli incubi, chiede di non fargli del male”. La famiglia e gli avvocati respingono le accuse di resistenza a pubblico ufficiale – a Miami anche soltanto toccare un agente può giustificare un arresto – anche alla luce delle immagini emerse.
La prima udienza del processo contro Falcinelli si è tenuta il 26 marzo, senza information non se n’è fatto nulla. Come la seconda il 28 marzo. L’8 aprile l’accusa ha chiesto un anno di libertà vigilata e un corso per la gestione della rabbia. “Il giudice rimanda la decisione al giorno dopo e chiede all’accusa di sentire gli agenti – mette in evidenza Studenicova -. Il 9 aprile l’accusa risponde che gli agenti non hanno risposto. Il giudice decide per un Pti, pre trial intervention, e gli concede una ‘motion to travel‘ dal 27 aprile al 10 giugno”.