L'ordinanza del tribunale
Totò diventa un marchio, immagine e nomi di locali e ristoranti dovranno cambiare: la battaglia degli eredi
Altro che “a’ livella”, la celebre poesia di Totò in cui si raccontava come di fronte alla morte siamo tutti uguali, qui siamo al “o’ copyright”. Grazie ad una ordinanza del tribunale di Torino del giugno 2023 gli eredi del “principe della risata” Totò, Antonio de Curtis, hanno ottenuto la possibilità di poter inibirne l’uso non autorizzato per fini commerciali e pubblicitari del suo nome, esteso anche alla sua celebre poesia “‘A livella”.
A parlarne oggi è Il Mattino, che intervista la nipote Elena de Curtis. “È una questione di rispetto per mio nonno. Ci imbattiamo ovunque, nei posti più impensati, nel suo nome e nelle sue foto utilizzati senza il minimo rispetto del diritto all’immagine”, spiega la nipote.
La battaglia degli eredi di Totò
Tramite uno studio legale romano gli eredi di Totò hanno fatto recapitare diffide ad esercizi commerciali, in particolare pizzerie e ristoranti, in tutta Italia. Alcuni hanno deciso di cambiare insegne e nome, altri hanno chiesto una mediazione con gli eredi, in altri casi invece si sta procedendo verso la citazione in tribunale.
“Noi chiediamo solo una regolamentazione. Siamo disposti ad avviare, come abbiamo sempre fatto del resto, un’interlocuzione, in alcuni casi stiamo dando anche l’autorizzazione all’utilizzo. Quando non c’è malafede si trova un punto di incontro, un accordo. Siamo perfettamente consapevoli del fatto che affettuosamente parlando Totò è considerato di tutti, amato da tutti, ma questo non può pregiudicare la tutela“, spiega ancora Elena de Curtis.
Totò diventa un marchio registrato
L’ordinanza cautelare del tribunale di Torino datata giugno 2023 ha dato la possibilità agli eredi di bloccare gli utilizzi clandestini del nome dell’attore: i giudici hanno anche stabilito il pagamento di una penale di 200 euro per ogni violazione o inosservanza successiva alla data di notifica del provvedimento.
Per questo, scrive il quotidiano napoletano, a febbraio la pizzeria “Totò e Peppino” di Porto d’Ascoli, fondata nel 2008, ha annunciato di aver cambiato nome da un giorno all’altro dopo l’iniziativa degli eredi dell’attore. Lo stesso è accaduto però in altre pizzerie e locali sparsi in tutta Italia.