La protesta

Il padiglione di Israele alla Biennale di Venezia resta chiuso “fino al cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi”

News - di Carmine Di Niro - 16 Aprile 2024

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Il padiglione di Israele alla Biennale di Venezia
Il padiglione di Israele alla Biennale di Venezia

Un gesto forte per chiedere da una parte la liberazione degli ostaggi ancora in mano ad Hamas nella Striscia di Gaza, dall’altra un cessate il fuoco tra le parti, con le operazioni militari israeliani che dall’8 ottobre ad oggi hanno provocato oltre 33mila vittime palestinesi.

È la scelta del padiglione di Israele alla 60esima Biennale di Venezia: spazi che dovevano aprire oggi e che invece, come protesta, resteranno chiusi “fino a che non sarà pattuito un cessate il fuoco e non saranno liberati gli ostaggi”.

Il padiglione di Israele chiuso alla Biennale di Venezia

L’annuncio è comparso questa mattina in un cartello esposto all’esterno del padiglione israeliano alla Biennale di arte di Venezia. La decisione è stata presa dal curatore e dall’artista israeliana Ruth Patir: “Una scelta di solidarietà con le famiglie degli ostaggi e la grande comunità di Israele che chiede un cambiamento”, ha spiegato Patir.

Attraverso i vetri delle finestre del padiglione, ai Giardini della Biennale, è possibile comunque intravvedere all’interno il lavoro video ‘Keening’ di Ruth Patir, ma l’intera esibizione, ‘(M) otherland’ “aspetta dentro – precisano artista e curatore – il momento in cui i cuori potranno ancora una volta essere aperti all’arte“. “Come artista ed educatore – spiega Patir – rifiuto fortemente il boicottaggio culturale, ma ho una grande difficoltà a presentare un progetto che parla di vulnerabilità per la vita in un momento in cui non c’è rispetto per essa“.

Adriano Pedrosa, curatore dell’esposizione internazionale d’arte della Biennale di Venezia, ha sottolineato di “rispettare la decisione degli artisti e del curatore del padiglione Israele. È una decisione molto coraggiosa”.

La richiesta di boicottaggio

I movimenti pro-palestinesi italiani avevano ripetutamente chiesto di negare la partecipazione di Israele alla Biennale di arte di Venezia in solidarietà con la popolazione di Gaza, allo stremo dopo sei mesi di guerra. A marzo, va ricordato, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite aveva approvato una risoluzione che ordinava a Israele il cessate il fuoco fino al termine di Ramadan, che si è concluso il 10 aprile, ma Tel Aviv non lo ha rispettato.

D’altra parte i negoziati tra Hamas e Israele sono nuovamente in una fase di stallo, aggravata dal rischio di un allargamento del conflitto in Medio Oriente anche all’Iran, che sabato sera ha reagito al bombardamento israeliano dello scorso primo aprile contro l’ambasciata di Teheran a Damasco, in Siria, con un violento lancio di razzi respinti però dai sistemi di difesa dello Stato ebraico.

16 Aprile 2024

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