L'ultima opera
Mark Knopfler: ecco ‘One deep river’. Il nuovo album dell’ex Dire Straits non delude le aspettative. Ci sarà un tour?
Dopo sei anni un altro capolavoro. Dodici brani, in vendita anche come vinile o in edizione speciale con doppio cd. Il secondo disco contiene cinque bonus track. Una sintesi perfetta dei generi cari al grande musicista: rock, blues e folk. Come al solito, la musica e le parole del chitarrista, mettono chi le ascolta in pace con se' stesso. Ma più che le corde del suo strumento, ad incantare, sono le parole scritte dall'artista per i testi delle canzoni. E ora ci vorrebbe la ciliegina sulla torta: una serie di concerti
Spettacoli - di Andrea Aversa
Registrato presso i British Grove Studios di Londra e prodotto insieme al collaboratore e amico di una vita Guy Fletcher, il nuovo e attesissimo disco di Mark Knopfler è finalmente uscito. Così, dopo i singoli ‘Ahead of the game‘, ‘Watch me gone‘ e ‘Two pairs of hands‘, ora è possibile ascoltare l’intero album ‘One deep river‘. Quest’ultimo è il decimo lavoro del fondatore e voce dei mitici Dire Straits. Dal 1996 il grande chitarrista, tra i musicisti e cantautori più importanti della storia della musica, una volta scioltasi la band, ha intrapreso – con uguale successo – la carriera da solista.
Mark Knopfler: dai Dire Straits alla carriera da solista
Ad un primo ascolto ‘One deep river‘ rappresenta il ‘classico’ capolavoro targato Knopfler. Il mix tra generi come blues, rock e folk (i più cari al cantante) diventa cosa sola attraverso i dodici brani che compongono l’album. È un continuo climax discendente, dove i ritmi che omaggiano il sound di J.J. Cale calano, esaltando ballate e melodie che come al solito sono una manna dal cielo per l’anima, il cuore e la mente di chi le ascolta. L’ex Dire Straits continua a mettere in pace con se’ stessi i fortunati che amano la sua musica.
La tecnica e il sound di mark Knopfler
Le critiche e le recensioni online dei fan sono state molto positive: per la maggior parte di essi, il disco è “dolce” e “intimo“, mentre il genio e maestro Knopfler pare si comporti come il vino: più invecchia, più migliora. Sia nel concepire il suo genere, caratterizzato da un mood tradizionale e allo stesso tempo immortale, sia nell’esecuzione: il cantautore continua a suonare senza il plettro, praticando il fingerpicking, tecnica difficile che rende riconoscibile il suono della ‘sua’ chitarra. Proprio come un marchio di fabbrica. Eppure, a 74 anni Knopfler ha rivelato in occasione di una recente intervista di essere ‘peggiorato’ come chitarrista. In compenso ha ammesso di aver scritto una grande quantità di testi. Il musicista ha anche promesso che tornerà a fare molta pratica con il suo strumento.
‘One deep river’: il nuovo album di Mark Knopfler
Nel frattempo, ci godiamo la sua qualità come paroliere. E proprio le parole scelte dall’artista hanno dimostrato i tratti autobiografici dell’album, con l’omaggio al fiume Tyne che attraversa la città dell’ex Dire Straits di origini scozzesi: Newcastle. Il disco è uscito in tre formati diversi: digitale, vinile e cd. Per quest’ultima versione, è prevista quella ‘special’ con un secondo compact disc che contiene sei bonus track (sempre inedite).
‘One deep river’ di Mark Knopfler: ci sarà un tour?
A far parte della band che ha accompagnato Knopfler, ci sono: Jim Cox e Guy Fletcher alle tastiere, Glenn Worf al basso, Ian Thomas alla batteria e Danny Cummings alle percussioni, Richard Bennett funge da seconda chitarra e Greg Leisz è alla pedal steel guitar; Mike McGoldrick ha suonato flauto e cornamusa, John McCusker il violino, mentre i cori sono stati eseguiti dalle sorelle Emma e Tamsin Topolski. L’ex Dire Straits ha magari previsto un tour in concomitanza dell’uscita di ‘One deep river‘? Speriamo di si.