Chiuse le indagini
Santanchè indagata anche per falso in bilancio per il dissesto di Visibilia: con lei sorella e compagno
Altri problemi per Daniela Santanchè e la maggioranza di governo. La ministra del Turismo si vede contestare dalla Procura di Milano il falso in bilancio per Visibilia editore, la società di cui era stata presidente fino al gennaio 2022 e che a marzo è stata commissariata sempre su richiesta dei magistrati del capoluogo lombardo.
Alla ministra, esponente di spicco di Fratelli d’Italia, è stato notificato oggi l’avviso di conclusione indagine: si va verso dunque la richiesta di rinvio a giudizio per una seconda indagine dopo quella sulla presunta truffa all’Inps per la gestione della cassa integrazione nel periodo del Covid.
L’inchiesta su Daniela Santanchè e la Visibilia Editore
Oltre alla ministra, che il 4 aprile scorso era stata “salvata” dalla sua maggioranza che si era opposta alla mozione di sfiducia individuale presentata dalle opposizioni, sono indagati nell’ambito dell’inchiesta sul dissesto di Visibilia altre venti persone e tre società.
Oltre alla senatrice di FdI sono coinvolti, tra gli altri, anche la sorella Fiorella Garnero, la nipote Silvia Garnero, il compagno Dimitri Kunz e l’ex compagno Canio Mazzaro. Indagate per la responsabilità amministrativa degli enti anche Visibilia Editore spa, Visibilia Editrice srl e Visibilia srl in liquidazione.
L’inchiesta riguarda i conti di Visibilia nel periodo dal 2016 al 2020: la ministra ha gestito l’azienda, di cui è stata anche azionista principale e presidente, dal 2016 fino al gennaio 2022. Visibilia era stato poi ceduta, a crisi conclamata, all’imprenditore milanese Luca Ruffino, morto suicida nell’agosto del 2023.
“Ho visto che sono state chiuse le indagini – è stato l’unico commento di Daniela Santanchè alla notizia -. Se è una notizia vedete voi. Io non ho mai commentato e partecipato a queste cose mediatiche, partecipo in un altro modo e non ho niente da dire. Vedremo le cose e chi avrà ragione, per adesso mi sembra di aver dimostrato di avere ragione in tutto in tribunale”.
Le accuse contro Santanchè
Secondo l’accusa dei pm di Milano, messa nera su bianco nell’avviso di chiusura indagini, la ministra Santanchè assieme agli altri ex amministratori di Visibilia Editore, tra il novembre 2014 e il dicembre 2021, con “più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso” avrebbe, con gli altri indagati a vario titolo, “consapevolmente” esposto “nei bilanci di esercizio della società riferibili agli anni 2016, 2017, 2018, 2019, 2020, 2021 e 2022” fatti “materiali rilevanti non rispondenti al vero” per un “ingiusto profitto“.
Il tutto sarebbe avvenuto tramite la “prosecuzione dell’attività di impresa nascondendo al pubblico le perdite, evitando sia la necessaria costosa ricapitalizzazione, sia la gestione meramente ‘conservativa’” ottenendo così anche “liquidità mediante l’emissione di prestiti obbligazionari convertibili“, il “mantenimento dei rapporti contrattuali, bancari e finanziari in essere“, il “mantenimento della quotazione“.