Il caso alle Vallette
Si toglie la vita in carcere a Torino, esposto dei penalisti in Procura: “Perché non era in una Rems?”
L’uomo “non doveva essere in carcere perché, già a fine novembre 2023 avrebbe dovuto, su ordine di un Magistrato, essere collocato in una REMS a causa delle condizioni psichiatriche che hanno contribuito al suo gesto anticonservativo”.
Giustizia - di Angela Stella
La Camera Penale del Piemonte Occidentale e Valle d’Aosta “Vittorio Chiusano” (avvocati Capra e Mosso) hanno presentato un esposto alla Procura della Repubblica del Tribunale di Torino in merito al suicidio in carcere avvenuto lo scorso 24 marzo di Alvaro Fabricio Nunez Sanchez, un 31enne ecuadoriano.
L’uomo “non doveva essere in carcere perché, già a fine novembre 2023 avrebbe dovuto, su ordine di un Magistrato, essere collocato in una REMS a causa delle condizioni psichiatriche che hanno contribuito al suo gesto anticonservativo”.
Il Gip il 27 novembre 2023 applicava la misura detentiva in una Rems. Nell’attesa di un posto disponibile disponeva l’immediata collocazione provvisoria in ATSM – Articolazione Tutela Salute Mentale.
“Orbene – scrivono i legali – dal novembre 2023, non ha mai trovato applicazione l’ordinanza del gip”. Pertanto la situazione “impone di verificare la motivazione per le quali non sia stata data esecuzione al provvedimento di collocazione in REMS e quindi se siano ascrivibili a chi aveva l’obbligo di adempiere condotte di natura omissiva penalmente rilevanti”.
Inoltre occorre “accertare se e quali condotte abbiano determinato la mancanza di disponibilità di posti nelle strutture idonee” soprattutto perché “pare a chi scrive che le condotte omissive che hanno avuto incidenza sulla permanenza del sig. Nunez Sanchez in carcere potrebbero aver rivestito un profilo concausale nel suicidio di persona con gravi disturbi mentali”.