L'inchiesta

Jordan Jeffrey Baby morto in carcere, si indaga per omicidio colposo: “Ci sono diverse anomalie”

Cronaca - di Redazione

15 Marzo 2024 alle 16:30 - Ultimo agg. 15 Marzo 2024 alle 16:33

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Jordan Jeffrey Baby
Jordan Jeffrey Baby

La Procura di Pavia ha aperto una indagine per omicidio colposo per la morte di Jordan Tinti, il trapper noto come Jordan Jeffrey Baby, trovato impiccato nella notte tra l’11 e il 12 marzo in una cella del carcere di Torre del Gallo.

L’apertura di un fascicolo sul decesso del 26enne trapper di Bernareggio, provincia di Monza, è necessaria per poter svolgere gli accertamenti di rito, tra cui l’autopsia che sarà effettuata probabilmente tra martedì e mercoledì prossimo. Il pm titolare dell’indagine, Alberto Palermo, ha già ascoltato come testi alcune persone, tra cui detenuti dell’istituto in cui Tinti era recluso.

Gli abusi e i maltrattamenti in carcere

Il trapper è stato trovato impiccato a una corda nella sua cella. Già due volte nel gennaio del 2023 Jordan aveva tentato il suicidio in carcere con la stessa modalità, sostenendo di aver subito maltrattamenti e abusi sessuali durante la sua detenzione nello stesso istituto di detenzione a Pavia, iniziata nell’agosto del 2022.

Per i maltrattamenti, scrive l’Ansa, è imputato Gianmarco Fagà, trapper noto come Traffik e come Jordan condannato in primo grado a Monza per rapina aggravata dall’odio razziale (accusa riqualificata in violenza privata in appello). Per Fagà oggi inizia di fatto il processo a Pavia e il padre di Jordan sarà parte civile.

Le anomalie nella morte di Jordan e il ritorno in carcere

Il padre di Jordan e l’avvocato Federico Edoardo Pisani chiedono “giustizia” e vogliono “sapere cosa è successo” perché, secondo il legale, ci sono “fondati dubbi che si sia trattato di un atto volontario, ci sono diverse anomalie“. Il legale depositerà a breve una querela chiedendo di indagare “ad ampio raggio” per verificare se si sia trattato “di un’istigazione al suicidio, di un omicidio colposo o in altra forma“.

Per il legale inoltre “bisogna chiedersi perché Jordan era ancora in carcere a Pavia“, dove era rientrato il 2 marzo dopo che il magistrato di sorveglianza aveva sospeso l’affidamento terapeutico provvisorio in una comunità dopo il ritrovamento nella sua stanza di uno smartphone e un pacchetto di sigarette e disponendo il nuovo ritorno in carcere a Pavia, dove il 26enne aveva già denunciato maltrattamenti e abusi sessuali.

di: Redazione - 15 Marzo 2024

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