L'inchiesta a Roma

Truffa dei buoni pasto, sequestro da 20 milioni alla Edenred: nel mirino la gara “truccata” di Ticket Restaurant

Cronaca - di Redazione

21 Febbraio 2024 alle 10:38 - Ultimo agg. 21 Febbraio 2024 alle 11:31

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Truffa dei buoni pasto, sequestro da 20 milioni alla Edenred: nel mirino la gara “truccata” di Ticket Restaurant

Turbativa d’asta e truffa ai danni dello Stato. Sono le accuse contestate alla dirigenza, attuale e passata, di Edenred Italia Srl, società leader nei servizi per le imprese e specializzata in ticket e buoni pasto, gestore dei noti “Ticket Restaurant”.

Il sequestro e gli indagati

La Guardia di Finanza su disposizione del gip di Roma ha dato esecuzione ad decreto di sequestro del valore di 20 milioni di euro nei confronti di Edenred Italia, un provvedimento “adottato per illeciti amministrativi– spiega una nota della Procura di Roma – dipendenti dai reati di truffa ai danni dello Stato e turbata libertà degli incanti perpetrati, a beneficio dell’ente, da quattro legali rappresentanti succedutisi nel tempo”.

Gli indagati, scrive Repubblica, sono Fabrizio Ruggiero e Mari Gildas Erulin Arnaud, rispettivamente amministratore delegato e presidente del Cda della società, ma anche gli ex AD Luca Albino Palermo e Stanislas Andrea Jacques De Bourgues.

La gara truccata da un milione e 250mila euro

Le indagini condotte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Roma “hanno permesso di ricostruire condotte fraudolente, nella partecipazione a una gara per l’affidamento del servizio di buoni pasto per la Pubblica amministrazione per un importo stimato a base di gara pari a un milione e 250mila euro, che avrebbero determinato a vantaggio della società l’illegittima aggiudicazione e la connessa esecuzione di 4 lotti per un valore complessivo di circa 580 milioni di euro”, è l’accusa della Procura capitolina.

Secondo quanto accertato dagli inquirenti la Edenred, società aggiudicataria ed emittente i buoni pasto, “in fase di presentazione dell’offerta avrebbero falsamente dichiarato l’equivalenza tra il ribasso (o “sconto”) praticato alla Pubblica amministrazione e la commissione (o “sconto incondizionato”) applicata agli esercizi convenzionati, presupposto stabilito a pena di inammissibilità dalla legge di gara. Con la stipula di accordi paralleli, invece, la società aggiudicataria avrebbe di fatto retrocesso agli esercizi convenzionati parte della prevista commissione, applicando così uno sconto maggiore rispetto a quello praticato alla Pubblica amministrazione e, in tal modo, violando le regole imposte dal bando”.

In pratica dalla Edenred Italia avrebbero concordato con la centrale unica degli acquisti, la Consip, un valore al massimo ribasso, salvo poi alterare l’offerta con accordi che non rivelavano gli sconti pattuiti con i privati. L’inchiesta, spiega Repubblica, è nata dopo una sentenza del Consiglio di Stato in cui sarebbero emerse irregolarità su un bando di gara.

di: Redazione - 21 Febbraio 2024

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