La riforma della giustizia
Cosa prevede il ddl Nordio approvato in senato: dall’abuso d’ufficio alle intercettazioni
Giustizia - di Redazione Web
Questo è “l’inizio della fine di un periodo oscuro per la giustizia italiana, che ha visto molto spesso sul banco della opinione pubblica persone completamente estranee alle indagini, delegittimate, offese e compromesse nella loro carriera per ragioni che si sono rivelate infondate”. Così il ministro Nordio dopo aver incassato il primo sì del Senato al suo ddl sulla riforma della Giustizia che intende come una “rivoluzione garantista”: un nuovo intervento sulla intercettazioni e il sequestro dei cellulari, sulla fuga di notizie, sull’esecuzione penale per detenuti tossicodipendenti o vicini al fine pena, tenendo presente un il principio “non negoziabile” della presunzione di innocenza. I voti favorevoli sono stati 104, quelli contrari 56 e nessun astenuto. Il provvedimento passa ora all’esame della Camera.
Il provvedimento cassa dal codice penale il delitto di abuso d’ufficio e modifica il reato di traffico di influenze illecite, in risposta a quello che il governo definisce ‘paura della firma’ dei sindaci; interviene nuovamente sulle intercettazioni a tutela del terzo non indagato (divieto di pubblicazione, anche parziale, del contenuto delle intercettazioni in tutti i casi in cui quest’ultimo non sia riprodotto dal giudice nella motivazione di un provvedimento o utilizzato nel corso del dibattimento); introduce novità sulle misure cautelari, con l’interrogatorio preventivo della persona sottoposta alle indagini preliminari, e la decisione collegiale per la custodia in carcere, infine esclude il potere del pm di proporre appello contro le sentenze di proscioglimento per molti reati.
“Il sequestro di un semplice telefonino non è più il sequestro di una conversazione, ma è l’intromissione nella vita del sequestrato e di tutti quelli che hanno avuto rapporti con lui. In un telefonino o in uno smartphone sono contenute cartelle cliniche, dichiarazioni dei redditi, conversazioni intime, immagini, non soltanto del sequestrato, ma dei suoi amici e degli amici degli amici. La tecnologia oggi – ha aggiunto – consente questa concentrazione di notizie che poi vengono assorbite nel telefonino, nel cellulare, e che possono essere sequestrate con la sola firma di un pubblico ministero. Cosa inaudita che confligge contro qualsiasi regola umana e divina, contro l’articolo 15 della Costituzione che tutela la riservatezza delle conversazioni. Questo il nostro provvedimento di oggi non lo affronta, ma siamo in dirittura d’arrivo per una complessiva modifica delle intercettazioni, quindi questo è solo l’inizio”, ha detto Nordio
In Senato arriva di fatto anche il sì all’emendamento di Enrico Costa alla legge di delegazione europea che introduce il divieto anche parziale di pubblicazione delle ordinanze di custodia cautelare. Bocciati gli emendamenti soppressivi alla “cosiddetta famigerata legge bavaglio – ha detto in Aula il senatore del Filippo Sensi – che penalizza il lavoro dei giornalisti, non difende le garanzie dei cittadini e comprime le libertà sancite dagli articoli 21 e 27 della Costituzione”.
Bocciati gli emendamenti di Pd e M5S, sottoscritti da Ivan Scalfarotto di Iv, sul carcere, giusto nel giorno in cui si arriva a 18 suicidi; 58 milioni alle case per detenute madri, 30 per gli psicologi, dieci per case protette, 90 per interventi straordinari nelle carceri, 40 per le case di reinserimento sociale.