Il Cdm
Election Day, il Consiglio dei ministri ha deciso: si voterà per europee e amministratile l’8 e 9 giugno
Accorpate le due competizioni elettorali, via libera al terzo mandato per i sindaci di comuni entro i 15mila abitanti. Aumentati i compensi ai presidenti e agli scrutatori dei seggi
Politica - di Redazione Web
“Amministrative ed europee si svolgeranno sabato 8 e domenica 9 giugno“. A confermare l’accorpamento è il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, nella conferenza stampa seguita al Consiglio dei ministri che ha approvato il dl elezioni. Il decreto approvato dal Cdm prevede, così come spiegato dallo stesso Piantedosi: “Un quorum agevolato di partecipazione al voto in zone particolarmente disagiate, dove le consultazioni elettorali in alcuni casi vanno deserte o si presenta una sola lista. Il quorum viene abbassato dal 50 al 40%, proprio per favorire il buon esito del voto“. Per l’Election day è previsto anche un aumento del compenso per gli addetti ai seggi.
Quando si voterà per le prossime elezioni europee e amministrative
Tale norma, ha dichiarato il titolare del Viminale, è dovuta al fatto che “stiamo registrando un’attrattività sempre minore per questa attività, con una scarsa partecipazione cui siamo spesso costretti a porre rimedio con provvedimenti d’urgenza negli ultimi giorni“. Inoltre è stato approvato il provvedimento che liberalizza anche il mandato dei sindaci per i comuni con meno di 5mila abitanti e lo porta a tre mandati per quelli tra 5mila e 15mila.
Cosa è stato deciso nel Consiglio dei ministri
Il ministro delle Autonomie Roberto Calderoli, riferendosi alla liberalizzazione dei mandati per i primi cittadini, ha affermato: “È il coronamento di un’altra storica battaglia della Lega, nell’interesse dei territori e dei cittadini. Finalmente raggiungiamo un traguardo che gli amministratori chiedono da tempo, dando risposta alle migliaia di piccoli Comuni interessati da questo provvedimento e tutti quegli enti locali che tramite l’Anpci e la presidente Biglio avevano sollecitato iniziative in questa direzione. In passato, a causa dell’obbligo di ricambio e per impossibilità di candidature, ci sono stati perfino casi di Comuni rimasti senza sindaco e costretti al commissariamento. Una cosa inaccettabile. Ecco perchè sono fatto personalmente promotore di questa iniziativa con l’obiettivo di riconoscere e valorizzare la libera espressione della volontà popolare e, di concerto con il ministro Piantedosi, abbiamo voluto agire in tal senso, nel rispetto del popolo che è sempre sovrano“.