La petizione online

Giovanni Caruso, l’avvocato di Turetta vittima di una fatwa: “Si dimetta, non può difenderlo da prof universitario”

Cronaca - di Carmine Di Niro

24 Gennaio 2024 alle 15:47

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Giovanni Caruso, l’avvocato di Turetta vittima di una fatwa: “Si dimetta, non può difenderlo da prof universitario”

Una vicenda a dir poco surreale e che fa capire l’abisso e il “corto circuito” in cui è finito il nostro Paese per quanto riguarda i diritti, in questo caso alla difesa di un imputato. È quella vede coinvolto l’avvocato Giovanni Caruso, ordinario di Diritto penale all’Università di Padova.

La petizione contro Caruso, difensore di Turetta

Caruso è il legale difensore di Filippo Turetta, il 22enne arrestato per l’omicidio dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin, femminicidio che come noto ha rilanciato in maniera fortissima il tema del femminicidio, del maschilismo tossico. Secondo una petizione lanciata su change.org lo scorso 26 novembre, il doppio ruolo di difensore di Turetta e di professore universitario da parte di Caruso sarebbero incompatibili: per questo, si chiede nella petizione, Caruso “rinunci alla difesa o, in caso contrario, l’Università di Padova, si esprima pubblicamente dissociandosi dalla scelta inopportuna di Caruso”.

Inopportunità che sarebbe generata anche dalla decisione dell’Università di Padova di conferire a Giulia Cecchettin, studentessa a Padova proprio come Turetta, una laurea postuma, che sarà consegnata ai familiari con una cerimonia il prossimo 2 febbraio.

Nella petizione, lanciata da una dipendente del ministero della Cultura, si sottolinea che “non si può stare al tempo stesso con le vittime e con i carnefici“, facendo così il doppio gioco. Nel testo si accusa anche l’Università, che non proferisce sillaba su “un suo importante membro che difende l’assassino e reo confesso“.

Questo il testo completo della petizione: “L’Università di Padova, attraverso la sua rettrice e in numerose forme, ha espresso il suo cordoglio per la morte di Giulia Cecchettin, laureanda dell’ateneo, e si è schierata contro la violenza sulle donne. Solo a parole, però, perché nei fatti un suo importante membro, l’avvocato Giovanni Caruso, professore ordinario di Diritto Penale, ha assunto la difesa del suo assassino (reo confesso) Filippo Turetta. Se davvero l’Università di Padova è vicina alle donne vittime di violenza e vuole sostenere questa lotta, si renda estranea alla difesa di chi ha commesso un omicidio efferato e la cui colpevolezza è indubitabile”.

La rettrice di Padova a difesa del suo professore

Una petizione senza senso alcuno, come giustamente sottolinea la rettrice di Padova, Daniela Mapelli. “Petizione incredibile. Siamo arrivati a un corto circuito per un Paese democratico. Nel nostro Stato tutti hanno diritto alla difesa, compreso il signor Turetta. Oltretutto l’Università mai potrebbe dire al professor Caruso, bravissimo docente che esercita anche la libera professione, se può o meno tenere la difesa di qualcuno”, spiega Mapelli al Corriere della Sera.

Università, scrive il quotidiano, che è anche presente negli istituti di pena: organizza corsi destinati ai detenuti, fra i quali anche condannati per crimini efferati.

Le altre reazioni

Contattato dall’agenzia Agi, Caruso ha fatto sapere di non voler commentare la notizia. Solidarietà al professore e avvocato è arrivata dal Consiglio direttivo dell’associazione italiana dei professori di diritto penale: “La difesa che sta esercitando Caruso, legittimamente, non può far dubitare della condivisione civica ed etica del contrasto alla violenza di genere che noi, come docenti di diritto penale, sviluppiamo nella didattica”.

Si schiera con Caruso anche Francesco Petrelli, presidente dell’Unione delle camere penali italiane: “Il diritto alla difesa non può e non deve retrocedere neppure di fronte alla commissione del crimine più atroce. La giustizia penale è il luogo dove nel quale il giusto e l’ingiusto, il bene e il male, la vita e la morte si confrontano di continuo. Da qui si dovrebbe partire piuttosto che lanciare improbabili fatwe”.

24 Gennaio 2024

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