Il drone nucleare sottomarino
La Corea del Nord di Kim testa una nuova arma nucleare sottomarina: cos’è l’Haeil-5-23
Esteri - di Redazione
Non solo il Medio Oriente in fiamme, col conflitto tra Israele e Hamas ma anche “l’attivismo” dei ribelli yemeniti Houti nel Mari Rosso contro le navi mercantili e gli attacchi dell’Iran contro Iraq e Pakistan.
Dall’Estremo Oriente torna a farsi sentire anche il regime nord coreano. Il Paese guidato da Kim Jong-un ha annunciato di di aver condotto un test del suo sistema di armi nucleari sottomarine, una risposta alle esercitazioni militari congiunte di questa settimana di Corea del Sud, Stati Uniti e Giappone con l’uso di una portaerei statunitense a propulsione nucleare, secondo quanto ha riferito l’agenzia stampa statale KCNA.
Il test condotto dal regime di Pyongyang ha visto coinvolto il sistema Haeil-5-23, il nome dei suoi droni d’attacco sottomarini con capacità nucleare.
Secondo quanto riferito dal ministero della Difesa nordcoreano – riportato da Kcna – le esercitazioni stavano “minacciando seriamente la sicurezza” del paese e quindi in risposta Pyongyang “ha condotto un importante test del suo sistema d’arma nucleare sottomarino Haeil-5-23 in fase di sviluppo nel Mare orientale della Corea”.
Lo scontro con Seoul
Le relazioni tra Nord e Sud Corea sono ormai ridotte ai minimi termini. Nei giorni scorsi il leader di Pyongyang Kim Jong-un, ha chiesto di emendare la Costituzione del Paese per formalizzare l’abbandono dell’obiettivo della riunificazione pacifica tra le due Coree, definendo la Corea del Sud “primo Paese ostile” di Pyongyang e formulando l’impegno a “occuparne completamente” il territorio in caso di guerra.
Martedì 16 gennaio, parlando di fronte alla decima della 14ma Assemblea popolare suprema, Kim ha affermato che “nell’eventualità di una guerra nella Penisola coreana, è importante prendere in considerazione il tema di occupare, sopprimere e rivendicare completamente la Repubblica di Corea, e di annetterla al territorio della repubblica“, ha dichiarato Kim citando la Corea del Sud con il suo nome ufficiale.
In tale ottica va letta anche la decisione di abolire tre agenzie incaricate di promuovere il dialogo e la cooperazione intercoreana: si tratta del Comitato per la riunificazione pacifica del Paese, dell’Ufficio per la cooperazione economica nazionale e dell’Amministrazione per il turismo internazionale a Kumgangsan.